Big Bang, due astronomi del Papa riscrivono la teoria (superando Einstein)

Venerdì 29 Aprile 2022 di Franca Giansoldati
Big Bang, due preti del Vaticano riscrivono le dinamiche della legge sulla gravità
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Due ricercatori della Specola Vaticana - l'osservatorio astronomico del Vaticano  www.VaticanObservatory.org  - hanno pubblicato una matematica radicalmente nuova del momento iniziale del Big Bang. In pratica è stata fornita la spiegazione come la gravità si è comportata nei primi istanti dell'universo.

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All’inizio dei tempi, si pensa infatti che l’universo si sia espanso in modo esponenziale da uno stato ad altissima densità, detta “l’inflazione cosmica”. Questo sorprendente fenomeno può essere spiegato supponendo che le leggi della gravità siano molto più complicate in quella fase iniziale, rispetto a come sono descritte dalla relatività generale di Einstein del 1915.

Nel corso degli anni sono state proposte varie teorie alternative di gravità in cui
tale forza varia nello spazio e nel tempo.

Una delle più studiate è la teoria di Brans-Dicke, un’approssimazione della tanto ricercata “teoria quantistica della gravità”. La gravità quantistica combinerebbe la relatività generale di Einstein- che descrive il comportamento della materia su larga scala (come gli ammassi di galassie)- con la meccanica quantistica - che descrive la fisica su scale microscopiche (come quelle atomiche e subatomiche).

Tuttavia la teoria di Brans-Dicke è così difficile da descrivere matematicamente che gli scienziati spesso trasformano le sue complesse equazioni in un riferimento in cui esse risultano molto più semplici da risolvere. In questo caso particolare le equazioni vengono trasformate dal più complicato riferimento di Jordan, al più semplice riferimento di Einstein.

 

Ora, In un articolo pubblicato il 15 aprile sulla prestigiosa rivista Physical Review D, padre Gabriele Gionti e don Matteo Galaverni (della diocesi di Reggio Emilia-Guastalla) hanno dimostrato che, contrariamente a quanto gli scienziati credono, il riferimento di Jordan e quello di Einstein non sono sempre matematicamente equivalenti mettendo in luce il limite in cui la forza gravitazionale va all’infinito mentre la velocità della luce si avvicina a zero (gravità di Carroll).

«Questa nuova prospettiva potrebbe innescare una rivoluzione nella nostra comprensione dell’universo primordiale. In particolare, questi risultati offrono una nuova chiave di lettura per le teorie precedentemente formulate sulla fase iniziale di espansione esponenziale dell’universo, in particolare quelle dello scienziato russo Alexei Starobinsky. Inoltre, potrebbero favorire la ricerca di una più generale teoria di gravità quantistica» spiegano i due scienziati.

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Nel corso questa ricerca padre Gionti e don Galaver stanno seguendo le orme di tanti altri altri aspiranti, come il belga padre Georges Lemaî che sviluppò la teoria che oggi è conosciuta come “teoria del Big Bang”. Le idee di Lemaître furono in seguito confermate dalle osservazioni dell'astronomo americano Edwin Hubble.

Ultimo aggiornamento: 2 Maggio, 10:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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