Bankitalia, Renzi all’ultimo assalto nel giorno della riconferma di Visco

Giovedì 26 Ottobre 2017 di Alberto Gentili
Bankitalia, Renzi all’ultimo assalto nel giorno della riconferma di Visco
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Anche nel giorno della riconferma Matteo Renzi va all’attacco contro il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco. Una posizione che acuisce lo scontro istituzionale che nell'ultima settimana ha accompagnato la delicata procedura di nomina, ma che non dovrebbe impedire a Paolo Gentiloni e a Sergio Mattarella di proseguire su un percorso suggerito anche dal presidente della Bce, Mario Draghi: confermare per altri 6 anni Visco al timone di via Nazionale.

«Per garantire indipendenza e autonomia dell’Istituto», ha detto ieri il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan.

Per il Quirinale e palazzo Chigi l’atteggiamento di Renzi è irrituale e rappresenta uno sgarbo istituzionale (la legge attribuisce esclusivamente al governo e alla presidenza della Repubblica competenza sulla nomina), ma il segretario del Pd non se ne cura. E questa mattina è tornato ad attaccare Visco: «Rispetto la filiera istituzionale e il nome che oggi verrà dato avrà tutto il nostro rispetto, nel merito però dico che in questi sei anni il sistema di vigilanza non ha funzionato e Bankitalia è stato un punto di debolezza. Chi sbaglia paga e visto che si va a scadenza del governatore... Se Visco viene rinnovato dura 12 anni come nemmeno Obama. Mi auguro almeno che i prossimi sei anni siano migliori». Non esattamente un augurio di buon lavoro, insomma. Ma Mattarella e Gentiloni sono determinati a procedere. E oggi, a meno di improbabili sorprese, il premier indicherà proprio il nome di Visco al Consiglio superiore della Banca d’Italia per avere il parere richiesto dalla legge e domani procederà alla nomina in Consiglio dei ministri che verrà vistata da un decreto del presidente della Repubblica.

Ultimo aggiornamento: 15:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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