"I Benetton non hanno ancora capito che questo governo non accetterà di sacrificare il bene pubblico sull'altare dei loro interessi privati". In una intervista con il quotidiano torinese la Stampa, Giuseppe Conte fa sapere che domani, 14 luglio, nel cdm, si deciderà sulla revoca della concessioni autostradali: i Benetton "hanno beneficiato di condizioni irragionevolmente favorevoli per loro: può bastare così. Porterò la questione della revoca in Consiglio dei ministri e decideremo collegialmente, ma non siamo disponibili a concedere ulteriori benefici".
Poi sul Fatto, intervistato aggiunge: "Se devo esprimere una valutazione personale, alla luce di tutto quanto è accaduto, sarebbe davvero paradossale se lo Stato entrasse in società con i Benetton. Non per questioni personali, che non esistono, ma per le gravi responsabilità accumulate dal management scelto e sostenuto dai Benetton nel corso degli anni fino al crollo del Morandi e anche dopo".
"I Benetton - scandisce Conte - non prendono in giro il presidente del Consiglio e i ministri, ma i famigliari delle vittime del ponte Morandi e tutti gli italiani".
LA REPLICA
La famiglia Benetton ha sempre rispettato le istituzioni. È quanto riferiscono come replica le fonti vicine al Gruppo di Ponzano Veneto, sottolineando - in risposta alle parole del premier Giuseppe Conte in un'intervista sul tema delle concessione Aspi - che la famiglia lo ha fatto sia oggi così come in passato, quando è stata sollecitata a entrare in diverse società come Alitalia, Autostrade o altre in via di privatizzazione.
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