La Spagna accoglie Aquarius, la nave dell'ong Sos Mediterranee con a bordo 629 migranti da ieri costretta a vagare nel Mediterraneoe per il no allo sbarco del governo italiano, e incassa il grazie dell'Ue per la dimostrazione di «vera solidarietà».
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La svolta su Aquarius è arrivAta all'improvviso dopo gli appelli di Onu e Ue e mentre infuriava lo scontro Italia-Malta. «È nostro obbligo aiutare ad evitare una catastrofe umanitaria e offrire un porto sicuro a queste persone», ha dichiarato il premier socialista spagnolo Pedro Sanchez. «Non posso che ringraziare le autorità spagnole», ha detto il premier Giuseppe Conte spiegando che la decisione della Spagna va «nella direzione della solidarietà».
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Malta ringrazia. «Ringrazio il premier spagnolo Sanchez per aver accolto l'Aquarius dopo che l'Italia ha infranto le regole internazionali e ha provocato uno stallo». È quanto scrive su Twitter il premier maltese Joseph Muscat. «Malta - dice - invierà nuovi rifornimenti alla nave. Dovremo sederci e discutere su come evitare che ciò accada di nuovo. Si tratta di una questione europea».
La Ue. «Accogliamo con favore la decisione del governo spagnolo di consentire l'attracco di Aquarius a Valencia per ragioni umanitarie». Lo scrive in un tweet Dimitris Avramopoulos, commissario Ue. «Questa è vera solidarietà messa in pratica, sia nei confronti di queste persone disperate e vulnerabili che nei confronti degli altri stati membri dell'Unione Europea».
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Il tweet di Ravasi. Dal Vaticano, il cardinal Ravasi cambia la citazione del Vangelo di Matteo: «Ero straniero e non mi avete accolto». Diventa un caso il post del sindaco di Livorno Filippo Nogarin, pubblicato su Facebook e poi rimosso, in cui annunciava l'apertura del porto a nave Aquarius: «Resta la mia posizione, non voglio creare problemi al governo».
#Aquarius ancora in attesa. Abbiamo bisogno di un #portosicuro! Le persone a bordo sono esauste. Ritardi aumentano rischi per i più vulnerabili come bambini e donne incinte. Abbiamo cibo per un giorno.
Chiediamo agli Stati Europei di dare priorità alla vita delle persone. #Umani pic.twitter.com/n0e0ZVuKtE— MediciSenzaFrontiere (@MSF_ITALIA) 11 giugno 2018
Il caso. Salvini oggi in un tweet ha scritto: «Anche la nave Sea Watch 3, di Ong tedesca e battente bandiera olandese, è al largo delle coste libiche in attesa di effettuare l'ennesimo carico di immigrati, da portare in Italia. L'Italia ha smesso di chinare il capo e di ubbidire, stavolta c'è chi dice no. Chiudiamo i porti».
Oggi anche la nave Sea Watch 3, di Ong tedesca e battente bandiera olandese, è al largo delle coste libiche in attesa di effettuare l’ennesimo carico di immigrati, da portare in Italia.
L’Italia ha smesso di chinare il capo e di ubbidire, stavolta C’È CHI DICE NO.#chiudiamoiporti pic.twitter.com/kjusddFDqH— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 11 giugno 2018
La nave Sea Watch 3 «si trova in questo momento in acque internazionali, non è attualmente coinvolta in operazioni di ricerca e soccorso, non ha persone soccorse a bordo della propria nave», ha però smentito la stessa ong tedesca in un tweet.
«È necessario, stavolta, che tutti comprendano che il diritto internazionale non può prevedere un'Italia abbandonata a se stessa. Noi salveremo sempre le vite umane, ma Malta è la spia di un'Europa che deve cambiare», scrive su Twitter il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli.
L'appello dell'Onu. In tarda mattinata era arrivato l'imperativo umanitario dell'Onu: «Fateli sbarcare». L'Unhcr, l'agenzia Onu per i rifugiati, fa appello ai «governi coinvolti affinché consentano lo sbarco immediato di centinaia di persone bloccate nel Mediterraneo da sabato a bordo della nave Aquarius. «È un imperativo umanitario, le persone sono in difficoltà, stanno esaurendo le scorte e hanno bisogno rapidamente di aiuto», afferma Vincent Cochetel, inviato speciale dell'Unhcr per il Mediterraneo centrale. «Questioni più ampie come quella su chi è responsabile e competente dovrebbero essere esaminate solo dopo», aggiunge.