Ambiente, dopo Covid italiani più sensibili al tema della sostenibilità

Giovedì 23 Settembre 2021
Ambiente, dopo Covid italiani più sensibili al tema della sostenibilità

Dopo la pandemia cresce la sensibilità degli italiani sui temi della sostenibilità. A rilevarlo sono i dati raccolti dal «Settimo Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile», ricerca condotta annualmente da LifeGate, in collaborazione con l'Istituto Eumetra MR. «La fotografia mostra - affermano da Lifegate - che l'interesse degli italiani sul concetto di sostenibilità, rispetto allo scorso anno, segna una crescita del 3% (+32% confrontato alla prima edizione del 2015), arrivando al 75% della cittadinanza (79% Gen Z), pari a 37,5 milioni di persone che la considerano un fattore imprescindibile nella visione del futuro.

Tra questi, coloro che mostrano il maggior interesse sono soprattutto i giovani della Generazione Z, i laureati, i cittadini tra i 18 e i 34 anni, attenti a limitare l'uso della carne e con un animale domestico».

Rispetto a prima dell'emergenza Covid, in particolare, il «79% nota più povertà», con Milano e Roma dove questa impressione raggiunge l'80%. Dopo l'emergenza, «l'86% ha in programma di modificare il proprio stile di vita preferendo prodotti italiani e l'83% scegliendo mete italiane per le vacanze». Sono aumentati gli acquisti online (22%; 31% Gen Z) e vengono utilizzate maggiormente le piste ciclabili (15%)« ancora però largamente minoritari. Anche l'emergenza climatica è tra le tematiche più sentite dalla gente: »L'87% crede sia necessario fermare i cambiamenti climatici adattando il proprio stile di vita e il 43% limitare l'utilizzo di bottigliette di plastica (35% Gen Z). Quest'ultimo dato però evidenzia al contempo come sia comunque difficile tradurre la preoccupazione in un gesto concreto. Quanto alle risorse energetiche, l'87% pensa siano giusti gli investimenti statali nelle fonti di energia rinnovabile», tema molto interessante, questo, in giorni in cui è tornata da più parti ad essere proposta l'energia nucleare come metodo di produzione. Sul fronte dei trasporti il 74% chiede il potenziamento di mezzi pubblici e car sharing», mentre «il 22% acquisterebbe un'auto elettrica o ibrida anche se costasse di più e il 18% una bici elettrica». Un atteggiamento chiaro, nei confronti di un elettrico che parrebbe quindi essere ancora lontano dallo sfondare.

Ultimo aggiornamento: 24 Settembre, 11:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci