Dopo la pandemia cresce la sensibilità degli italiani sui temi della sostenibilità. A rilevarlo sono i dati raccolti dal «Settimo Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile», ricerca condotta annualmente da LifeGate, in collaborazione con l'Istituto Eumetra MR. «La fotografia mostra - affermano da Lifegate - che l'interesse degli italiani sul concetto di sostenibilità, rispetto allo scorso anno, segna una crescita del 3% (+32% confrontato alla prima edizione del 2015), arrivando al 75% della cittadinanza (79% Gen Z), pari a 37,5 milioni di persone che la considerano un fattore imprescindibile nella visione del futuro.
Rispetto a prima dell'emergenza Covid, in particolare, il «79% nota più povertà», con Milano e Roma dove questa impressione raggiunge l'80%. Dopo l'emergenza, «l'86% ha in programma di modificare il proprio stile di vita preferendo prodotti italiani e l'83% scegliendo mete italiane per le vacanze». Sono aumentati gli acquisti online (22%; 31% Gen Z) e vengono utilizzate maggiormente le piste ciclabili (15%)« ancora però largamente minoritari. Anche l'emergenza climatica è tra le tematiche più sentite dalla gente: »L'87% crede sia necessario fermare i cambiamenti climatici adattando il proprio stile di vita e il 43% limitare l'utilizzo di bottigliette di plastica (35% Gen Z). Quest'ultimo dato però evidenzia al contempo come sia comunque difficile tradurre la preoccupazione in un gesto concreto. Quanto alle risorse energetiche, l'87% pensa siano giusti gli investimenti statali nelle fonti di energia rinnovabile», tema molto interessante, questo, in giorni in cui è tornata da più parti ad essere proposta l'energia nucleare come metodo di produzione. Sul fronte dei trasporti il 74% chiede il potenziamento di mezzi pubblici e car sharing», mentre «il 22% acquisterebbe un'auto elettrica o ibrida anche se costasse di più e il 18% una bici elettrica». Un atteggiamento chiaro, nei confronti di un elettrico che parrebbe quindi essere ancora lontano dallo sfondare.