Alzheimer, infiammazione al cervello scatena la forma più grave: lo studio su Nature Medicine

Martedì 31 Agosto 2021
Alzheimer, infiammazione al cervello scatena la forma più grave: lo studio su Nature Medicine

Alzheimer, scoperta l'infiammazione al che scatena la forma più grave della malattia, inducendo la formazione di ammassi tossici. Scoperto, dunque, un attore chiave nella progressione dell'Alzheimer in forma più grave: è una condizione di infiammazione del cervello (neuroinfiammazione) secondo un lavoro su pazienti pubblicato sulla rivista Nature Medicine.

Lo studio sull'Alzheimer

Condotto presso la University of Pittsburg, lo studio suggerisce che agendo per contrastare lo stato infiammatorio cerebrale si potrebbe un giorno trattare o quanto meno ritardare il decorso dell'Alzheimer.

L'infiammazione del cervello è un fenomeno caratterizzato dall'attivazione delle cellule immunitarie presenti in sede, le cellule della microglia.

Tecniche di imaging

Per la prima volta analizzando il fenomeno in pazienti vivi il cui cervello è stato studiato con tecniche di imaging, si è visto che all'attivazione delle cellule della microglia corrisponde un quadro patologico del cervello - con formazione di ammassi proteici dentro e fuori i neuroni - di più grave entità e anche dal punto di vista dei sintomi di declino cognitivo il paziente è più grave.

«Molte persone anziane presentano placche di beta-amiloide nel cervello ma non sviluppano mai l'Alzheimer - spiega Tharick Pascoal -. Sappiamo che da solo l'accumularsi di beta-amiloide non è sufficiente a causare la demenza. I nostri risultati suggeriscono che vi è una interazione tra neuroinfiammazione ed accumulo di beta-amiloide nel cervello che porta a danni cerebrali diffusi e impoverimento cognitivo», conclude.

Ultimo aggiornamento: 21 Novembre, 09:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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