Alpini a Rimini, oltre 150 segnalazioni di molestie: «Palpeggiamenti e catcalling senza freno»

Ana: episodi maleducazione fisiologici con tante persone presenti

Lunedì 9 Maggio 2022
Alpini a Rimini, oltre 150 segnalazioni di molestie: «Palpeggiamenti e catcalling senza freno»
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L'adunata degli alpini, che lo scorso weekend ha visto il coinvolgimento a Rimini di decine e decine di migliaia di persone provenienti anche dal Veneto, è stata macchiata dal montare di accuse di eccessi e molestie nei confronti di donne, ma non solo, da parte dei partecipanti.

L'associazione contro la violenza sulle donne 'Non una di meno - Rimini' ha riportato oltre 150 segnalazioni ricevute tramite i propri canali social mentre dagli ambienti Alpini smorzano la polemica e replicano che ad oggi non c'è nessuna denuncia formale. Sulla vicenda è intevenuta la vicesindaca della città romagnola, Chiara Bellini, per la quale le molestie sono sempre «da condannare» ma invita a non fare di tutta l'erba un fascio.

«Le donne e le persone lgbtqia+ che sono state prese d’assalto da orde di maschi imbevuti di machismo militaresco e “allegria”, che si é tradotta in catcalling senza freno alla fantasia, molestie sessuali, insulti, accerchiamenti, palpeggiamenti nelle strade, nei parchi, sotto casa, sul posto di lavoro», hanno denunciato dalla pagina ufficiale della sezione di Rimini dell'associazione.

Le accuse di molestie

Di birra in città ne scorre a fiumi. Alla vigilia della manifestazioni i locali avevano montato tank da migliaia di litri ciascuno. E si sono moltiplicate le segnalazioni di bevitori molesti. L'associazione 'Non una di meno' ha raccolto nuove testimonianze di molestie, come quella di due ragazze che riferiscono di un alpino 60enne che in un bar ha rivolto loro frasi sessiste e pesanti. Tantissimi i messaggi da commesse e bariste donne o da ragazze che si trovavano per strada. Commenti sul fisico, sull'abbigliamento, inviti espliciti ad appartarsi. E in diversi casi qualcuna afferma di essere stata bloccata, presa per un braccio, tirata per la giacca, e di essersi divincolata a fatica o grazie alla presenza di altre persone, di amici. Qualcuno riferisce pure di commenti razzisti nei confronti di ragazze, ma anche ragazzi, dalla pelle scura.

Nel corso del fine settimana la sezione riminese 'Non una di meno' ha creato un gruppo su Telegram per fornire «assistenza» a chi pensava di sentirsi in pericolo durante l'adunata. «Ciò che vanno condannati senza se e senza ma sono certi atteggiamenti sessisti, molestie verbali, commenti non voluti o graditi alle donne», sottolinea sui social la vicesindaca Chiara Bellini. «Ho chiamato l'organizzazione e fatto presente le segnalazioni di alcune donne, perché il comportamento sbagliato di alcuni potrebbe nuocere anche alla buona reputazione e al senso civico degli altri». Bellini ritiene «che non si debba accusare mai un gruppo o una categoria di persone solo perché fanno parte di essi alcuni poco di buono, delinquenti o molestatori». 

La replica degli Alpini

L'Associazione nazionale Alpini (Ana), che ha organizzato l'evento, non commenta ufficialmente ma tende a ridimensionare la vicenda. Dai suoi ambienti fa presente che la quasi totalità delle penne nere ha più di 38 anni, come a dire che i giovani 'alticci' e molesti non possono essere i loro. Ma, stando ai racconti, atteggiamenti molesti sarebbero stati assunti anche da persone molto più anziane. Si sottolinea anche che si tratta di segnalazioni sui social e non di denunce formali alle forze dell'ordine. Per di più - hanno tenuto a precisare - chiunque può comperare un cappello alpino su una bancarella, per quanto non originale, e utilizzarlo per sfruttare malamente il clima di festa scambiando l'Adunata per una sorta di Oktoberfest.

Ultimo aggiornamento: 11 Maggio, 12:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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