Un sorriso stanco solca il viso di Giorgia Meloni mentre si alza da una riunione fiume a Palazzo Chigi con i ministri, il governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e una delegazione di associazioni industriali e sindacati della Regione colpita dall’alluvione. «Fondi così, in emergenza, non so se si sono mai visti», confida la premier ai suoi.
LE LINEE GUIDA
Ripartire subito è la priorità e in campo scende anche la diplomazia. Dalla Francia sono arrivati ieri sera quaranta militari e mezzi di soccorso, ha annunciato il presidente Emmanuel Macron, «la solidarietà all’opera». Il disgelo è servito. La Farnesina mobiliterà due fondi e un totale di 700 milioni di euro in aiuti alle imprese esportatrici, di cui 300 a fondo perduto. E se un secondo decreto, la settimana prossima, servirà a stanziare il grosso dei soldi per la ricostruzione, oltreché dare forma a una nuova struttura di missione a Roma, già il primo testo licenziato dai ministri è un macigno sulle casse dello Stato tanto che trovare le coperture, ripetono con più di un filo di irritazione dal Mef, non sarà una passeggiata.
LE TAPPE
Sul nome di Bonaccini la maggioranza non riesce ad accordarsi e infatti per ora dell’alluvione si occuperà il commissario alla crisi idrica Nicola Dell’Acqua. L’intesa personale tra Meloni e Bonaccini invece regge e si vede a colpo d’occhio. Seduti a fianco in un punto stampa improvvisato, il governatore e presidente dem sciorina la lista di interventi chiesti dalla Regione e ringrazia la premier che intanto ascolta e appunta, carta e penna. «Confido che anche sulla ricostruzione lavoreremo insieme», dice lei, mettendo subito dopo le mani avanti: «Faremo un lavoro di cesello per non discriminare nessuno ma anche per non spendere risorse dove non sono necessarie». Probabile invece che per l’emergenza alluvione non sarà speso un solo euro del Pnrr. Il piano per la ripresa europeo ha una rendicontazione troppo corta, il 2026, e naviga in altre acque. Non meno agitate. Anche se il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto non ha escluso di bruciare i tempi utilizzando le risorse Ue.
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