Alluvione Emilia Romagna, idrovore giganti da Slovacchia e Slovenia al posto delle auto di Formula 1 a Imola: «Asciugheremo Ravenna»

Colonne in azione già da oggi: «Ognuno dei quattro macchinari aspira 3mila metri cubi l’ora e può portare l'acqua a 4 chilometri di distanza». La regia della Protezione Civile

Martedì 23 Maggio 2023 di Paolo Ricci Bitti inviato a Imola
Alluvione Emilia Romagna, idrovore giganti da Slovacchia e Slovenia al posto delle auto di Formula 1 a Imola: «Asciugheremo Ravenna»

dal nostro inviato
IMOLA Quella colonna imponente di camion rosso Ferrari avanza nella fanghiglia che copre le mattonelle del paddock dell’autodromo di Imola: sui cassoni sono trasportati motori da migliaia di cavalli. Dalle jeep al seguito della colonna non scendono però i meccanici del Cavallino, ma 25 vigili del fuoco della Slovacchia e poi, dai tir di una seconda colonna blu e gialla, 32 tecnici della protezione civile della Slovenia.

Quei motori azionano idrovore gigantesche, grandi come tutto il bilico, ad alta tecnologia: ne sono arrivate quattro e ognuna è in grado di aspirare fino a 3mila metri cubi d’acqua l’ora, un’enormità (ogni metro cubo sono mille litri), e di portarla anche fino a 4 chilometri (quattro!) di distanza grazie a una dotazione colossale di manichette resistenti a ogni pressione.


L’INTERVENTO
«Abbiamo visto in tv - dicono l’ingegnere Dusan Timko e il tecnico Natus Obulam, slovacchi, e il capomissione Borut Horvat, sloveno, voci impastate di sonno per il viaggio notturno - le immagini della catastrofe immane in Romagna: migliaia e migliaia di ettari allagati, ma davvero ci sono state solo 14 vittime? Abbiamo letto anche delle frane, terribile, e di ancora 26mila sfollati. E allora siamo partiti riunendo i mezzi e gli uomini migliori».

Da oggi, dopo i primi sopralluoghi effettuati già ieri pomeriggio, le quattro idrovore saranno in azione in provincia di Ravenna, quella che in alcune zone ha ancora l’acqua alta due metri, come a Conselice. Grazie alle due squadre, composte da una quindicina di camion ciascuna, sarà possibile pompare ingenti quantità d'acqua e convogliarla nei canali o nei fiumi tornati in grado di riceverla. La regia dell’operazione è della Protezione Civile, con il ministero degli Esteri che ha fatto da tramite con Bratislava e Lubiana.

 

Si tratta dei primi stranieri arrivati, e con tali risorse, in Romagna, altri sono attesi. Ogni colonna è del tutto indipendente: dispone di gruppi elettrogeni e carburante per due settimane. E di viveri, anche se ieri il gruppo sloveno ha apprezzato assai le tagliatelle “allestite” dalla Croce Rossa nell’ex sede Inps a Imola che accoglie anche alcuni sfollati da Conselice.

«Fa impressione l’organizzazione di queste colonne per non dire della tecnologia, quella olandese, il massimo al mondo, che hanno portato qui in Romagna» dicono Gian Marco Venturoli, bolognese, Protezione Civile dell'Emilia-Romagna, e Giuseppe Lepri, romano, del Dipartimento nazionale della Protezione Civile: a loro sono stati affidati gli amici slovacchi e sloveni che sul campo saranno coordinati dal Consorzio delle bonifiche. «Vedere che fra europei ci si aiuta - dicono - è molto confortante, questi ragazzi staranno in mezzo al fango per chissà quanti giorni senza nessuno che glielo abbia ordinato. E vanno ringraziati anche i loro governi».

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«Grazie ai camion a trazione integrale e con gomme a pressione adattabile per avanzare nel fango - dicono ancora gli ingegneri slovacchi e sloveni - possiamo portare le idrovore quasi dappertutto, e poi vede quel container pieno di manichette? Ecco, srotoliamo quelle, anche per chilometri e anche potendo superare forti dislivelli, per raggiungere le zone di scarico dell’acqua. Possiamo anche collegare le idrovore in serie per coprire lunghe distanze: le abbiamo usate con le alluvioni nei nostri paesi, ma in situazioni non certo paragonabili a questa della Romagna. Comunque ora è tutto pulito, i camion e noi, insomma, ma in realtà il nostro colore abituale è quello del fango». 

I camion rossi con la scritta Hasici (vigili del fuoco in sloveno) sono giunti all'ingresso del circuito verso le 13, quelli gialloblù Civalna Zascita (guardia nazionale, la protezione civile in Slovenia) alle 16.30: l'anglo-imolese Mark Anthony Waterman, possente addetto alla sicurezza, li ha fatti entrare quasi applaudendoli.  

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L’arrivo delle due colonne è stato annunciato con poche ore di anticipo alla direzione dell’Autodromo "Enzo e Dino Ferrari" di Imola che nel parcheggio del paddock dove si pattina sul limo è ancora impegnata a “smistare” parecchie decine di camion del circus della Formula Uno (prima della cancellazione del Gp ne erano già arrivati 250 dei 500 previsti): fa niente, nella notte si è passati dalla modalità “Gran Premio cancellato” (era previsto il 21 maggio) a quella di “base per la protezione civile”. Ci mancherebbe, qui, nei giorni scorsi, invece delle vetture di Formula Uno rombavano gli elicotteri che facevano la spola con i tetti su cui si erano rifugiati i naufraghi. «Ma quella è la collina della Rivazza da dove fanno il tifo in migliaia?» chiede un ingegnere slovacco dopo avere provato un gruppo elettrogeno grande come un minibus e che “ronfa” facendo tremare il terreno. Sì, la Rivazza è quella, ma tace ormai da molti giorni.

Paolo Ricci Bitti

Ultimo aggiornamento: 25 Maggio, 11:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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