PERUGIA - Contro guerre e violenze ma soprattutto per vincere «l’indifferenza», delle istituzioni internazionali e del singolo che pensa «io non c’entro», in tanti, soprattutto giovani, hanno partecipato alla Marcia della pace e della fraternità da Perugia-Assisi. Circa centomila - secondo gli organizzatori - arrivati da 500 città. Tra loro una decina di studenti di Amatrice simbolo del terremoto del 24 agosto, qui «per provare a rinascere e guardare avanti». E ai ragazzi di Amatrice si è rivolto con orgoglio il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia. «Siamo in tanti qui - ha sottolineato - per vincere l’indifferenza che uccide te e gli altri. Indifferenza è assistere alle stragi e ai bombardamenti su Aleppo senza assumersi la responsabilità di dire basta». Il porporato ha parlato sullo stesso palco su cui è salito anche l’imam del capoluogo umbro Abdel Qader: «speriamo che la vera pace domini il mondo». «Vogliamo reagire all’indifferenza delle istituzioni che hanno il dovere di proteggere e di accogliere» ha ribadito il coordinatore della Marcia Flavio Lotti. Secondo il quale ciascuno non può «continuare ad assistere alla violenza» senza assumersi la «responsabilità di costruire la pace». «Dobbiamo osare di più. Imparare il coraggio di avere più coraggio» è stato l’appello di don Luigi Ciotti.
Ultimo aggiornamento: 18:42
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