«Proprio ora siamo entrati in acque territoriali italiane per cercare riparo dal vento e dalle onde». Lo annuncia la Sea Eye, la ong a bordo della Alan Kurdi. «Nonostante la soluzione diplomatica per le restanti 88 persone salvate a bordo della Alan Kurdi - continua il tweet -, non ci è stato ancora assegnato un porto sicuro. Un altro apitolo buio per la fortezza Europa».
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