Aids, crescono le donne sieropositive infettate dai mariti

Sabato 6 Luglio 2019 di Beatrice Martelli
Aids, crescono le donne sieropositive infettate dai mariti

C'è un femminicidio silenzioso che si consuma tra le mura domestiche ma non viene denunciato. E' il femminicidio delle mogli, delle fidanzate, delle compagne che vengono infettate del virus dell'Hiv, che diventano sieropositive, senza saperlo e spesso rendendosene conto tardi, dai compagni, dai mariti. Uomini che le hanno tradite e poi non hanno avuto il coraggio di guardare in faccia alla realtà.

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Alcuni casi sono stati eclatanti, come quello Claudio Pinti, l'«untore di Ancona», e Valentino Talluto, condannato a 24 anni per aver contagiato le donne con cui ebbe rapporti non protetti pur sapendo di essere sieropositivo. Ma tanti casi restano sottotraccia, non vengono denunciati. Il silenzio su questo argomento è stato rotto da «Dietro le quinte», il libro a cura dell'associazione Spazio Bianco edito da Cesvol e presentato a Terni nei giorni scorsi. Durante l'incontro, attraverso le testimonianze di vita di persone sieropositive, riportate con forza e coraggio, i relatori, tra cui Titina Ciccone presidente di Spazio Bianco e Roberto Desi di Esedomani, hanno voluto condividere le esperienze di quei «pazienti senza voce e senza volto», doppiamente vittime: del virus e della stigmatizzazione sociale. E, in alcuni casi, dei tradimenti dei loro compagni. Delle sedici storie raccolte nel libro ben due parlano di queste donne, vittime invisibili della loro stessa fiducia

I numeri dei nuovi casi di Hiv, il virus dell'immunodeficienza umana principalmente trasmesso per via sessuale o ematica, sono in crescita in Umbria come a livello nazionale. Ad oggi oltre mille i casi a Perugia e duecentocinquanta circa a Terni, «complici il buio, gli stereotipi e la banalizzazione del problema». Dal Notiziario dell'Istituto Superiore di Sanità sappiamo che in Umbria dal 2010 al 2017 sono state diagnosticate 452 infezioni; al 2017 risultano infette 6,7 persone ogni 100000 residenti. L'incidenza più alta si ha nella fascia d'età compresa tra i 25 e i 29 anni e l'età media di chi è stato contagiato, che è di 39 anni per gli uomini, si abbassa a 36 per le donne.

Sembra preferibile non sapere, non guardare in faccia la realtà, per non rischiare di vedere sconvolta la propria vita; non a caso il 42% delle nuove infezioni sono da Aids conclamato, quindi più avanzate e più difficili da curare. Le donne, stando alle ultime indagini, rappresentano il 23,8% delle persone affette da Hiv.

Molte donne altrettanto sfortunate tendono a non denunciare per paura di rimanere completamente sole. L'associazione Spazio Bianco ha in progetto di raccogliere in un secondo volume, che spera di presentare a dicembre, le testimonianze di questi contagi, vere e proprie violenze. La prospettiva sarà quella delle vittime, perché le donne bersaglio non siano più mute e perché sia fatta opera di informazione e prevenzione.

Ultimo aggiornamento: 7 Luglio, 11:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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