Ponza, pugile morto: chi era Gianmarco Pozzi

Lunedì 10 Agosto 2020 di Giuseppe Scarpa
Ponza, pugile morto: chi era Gianmarco Pozzi

 Campione mondiale dilettanti nel 2014 di kickboxing federazione Wfc, pesi medi, 81 chilogrammi. Poi nel 2015 campione europeo nella muay thai con la Iaksa. E sempre lo stesso anno nella kickboxing ha alzato al cielo la cintura della Wfc, l’intercontinentale. Gianmarco Pozzi, 28 anni, era un atleta. Un patito delle arti marziali. Sia della kick, l’arte da combattimento nata in Giappone negli anni Sessanta che della sua più antica variante la thai boxe Thailandese. 

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LO SPORT
Gli allori conquistati sul ring non appartengono alle federazioni più blasonate, ad ogni modo tracciano una passione. Una disciplina. Un modo di vivere. Le foto pubblicate su Facebook ne sono la conferma. Muscoli tesi, scolpiti, la posa del guerriero, con la difesa alta e i pugni stretti di fronte al viso. Oppure le cinture impugnate, conquistate nelle sue tre finali da vincitore. 
 

 


Pose da kick-boxer senza però leggere negli occhi quella luce da duro che di solito caratterizza chi fa questo sport. Al contrario, uno sguardo dolce che quasi stride con le arti marziali, soprattutto praticate ad un discreto livello. Non tale da permettergli di vivere come sportivo. Per questo aveva dovuto appendere i guanti al chiodo e trovare un mestiere che gli permettesse di campare. Il buttafuori. 
Tuttavia quando i carabinieri lo hanno trovato riverso in terra senza vita, senza documenti, indosso solo il costume da bagno, hanno dovuto ricorrere ad un tatuaggio per identificarlo. Due guantoni rossi incrociati. E sotto impresso sulla pelle, come un segno indelebile che rappresenta un pezzo di vita, il nome della scuola di kickboxing dov’è cresciuto ed è diventato campione. La Lucci Team. 

Perciò i carabinieri hanno chiamato il suo istruttore Umberto Lucci per avere il nome e cognome di quel corpo senza vita. «Un fratello minore. Il fratello che non ho mai avuto», spiega Lucci, per anni il suo maestro nella kickboxing, nella palestra di Guidonia. «Da un anno aveva smesso, non riusciva più a conciliare l’impegno con le arti marziali e il suo lavoro».

IL LAVORO
E proprio il lavoro di addetto alla sicurezza nella società Ivs Safety l’ha portato all’inizio dell’estate a Ponza. Nell’isola di fronte al golfo di Gaeta faceva il buttafuori in diversi locali.
Un’attività che lo portava a stare fuori fino a tarda notte. Un impiego che gli toglieva quelle energie per stare sul ring e vincere. «Per questo - spiega Lucci - non trovava più il tempo sufficiente per allenarsi e poi combattere sul rettangolo come prima. Io comunque gli avevo detto che se fosse voluto tornare le porte della mia palestra per lui sarebbero state sempre aperte».

Le domeniche, invece, Gianmarco Pozzi, le dedicava alla Lazio. Su Instagram i video girati di suo pugno. Gli incontri con lo zoccolo più duro della tifoseria bianco celeste. I prepartita con le canzoni da curva. I cori contro i cugini romanisti, prima del derby. 
Una passione che lo ha spinto anche a manifestare idee politiche vicino alla destra. Qualche commento a riguardo su Facebook e poi alcune foto con la maglietta ZetaZeroAlfa, un gruppo musicale alternative rock italiano. Insomma la band di riferimento della formazione politica CasaPound.

LA FAMIGLIA
Un ragazzo pulito. Con una unica grande passione. Le arti marziali che lo hanno portato in giro per l’Europa a combattere. Quando il suo maestro Lucci ha scritto un post su Facebook centinaia di commenti hanno invaso la sua bacheca. Amici, compagni degli allenamenti hanno scritto: «Riposa campione». E ancora: «Ciao Gladiatore». Adesso i genitori che gestiscono un piccolo negozio nel quartiere in cui vivono a Capanelle e le due sorelle attendono di capire cosa è accaduto. Ai carabinieri il compito di fornire la risposta.
Insomma i parenti vogliono comprendere se davvero Gianmarco Pozzi è morto cadendo scavalcando una balaustra. Un incidente che non si addice ad un atleta del livello di Pozzi. I familiari attendono perciò l’esito dell’autopsia. L’esame medico legale fondamentale per capire la reale dinamica della caduta. 
 

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