Unioni civili, il testo sarà modificato
Battaglia Ncd, M5S potrebbe dire sì

Sabato 29 Agosto 2015 di Simona Ciaramitaro
Unioni civili, il testo sarà modificato Battaglia Ncd, M5S potrebbe dire sì
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Le unioni civili si confermano una delle spine nel fianco per il governo di Matteo Renzi. Mancano quattro giorni alla ripresa della commissione Giustizia del Senato e Alleanza popolare sembra pronta a riprendere l'ostruzionismo messo in campo lo scorso luglio, se non saranno accolte le proprie condizioni per l'approvazione del disegno di legge, benché dalla relatrice del provvedimento, Monica Cirinnà, arrivino segnali distensivi e una dichiarata apertura a modifiche.



LE POSIZIONI

Sul fronte Ap la ripresa delle ostilità è stata annunciata da Carlo Giovanardi, per il quale il testo sulle unioni civili deve essere completamente riscritto: «Così com'è – ha affermato il senatore di Ap - richiama con altro nome il matrimonio che l'articolo 29 della Costituzione prevede essere tra un uomo e una donna». Ncd e Udc il ddl ha come obiettivo principale la possibilità di adottare bambini e di ricorrere alla pratica dell'utero in affitto per coppie dello stesso sesso. Proprio su questo tema è tornato ieri anche il senatore Maurizio Sacconi: dopo avere ripetutamente subordinato eventuali aperture di Ncd all'esistenza delle coperture per le pensioni di reversibilità per le coppie omosessuali, ieri ha fatto sapere che le unioni civili non saranno mai realizzate «senza rimuovere il macigno della rivoluzione antropologica costituito dall'utero in affitto».



Dal Pd nei giorni scorsi si è sottolineata l'inesistenza di un nesso tra le norme sulle unioni civili e il tema dell'utero in affitto, ma la relatrice Cirinnà ieri ha voluto fare il punto sulla mediazione in atto, confermando che «è vero che si sta lavorando a ipotesi di modifica, ma non è detto che siano modifiche a ribasso. «Accetterò qualche modifica all'articolo 1 e 3 che, invece di citare gli articoli del codice civile avrà un elenco di diritti», ha fatto sapere la relatrice del provvedimento, aprendo quindi alla richiesta di Ap di escludere qualsiasi tipo di equiparazione tra le unioni civili e i matrimoni e ponendo l'accento sulla convinzione che «nessuna grande riforma si fa chiudendo la porta in faccia a qualcuno». Sempre ieri, è intervenuto anche il capogruppo al senato di FI, Maurizio Gasparri per porre le condizioni del suo partito, che coincidono con quelle di Alleanza popolare: no all'equiparazione tra le unioni e il matrimonio, no alla la reversibilità delle pensioni, all'adozione per le persone dello stesso sesso e all'utero in affitto. All'interno del Pd, invece, sono nuovamente emerse le differenze. Il senatore della minoranza Pd Federico Fornaro ha ipotizzato «uno scambio indicibile e inaccettabile alle spalle di milioni di italiani che attendono da troppo tempo una buona legge sulle unioni civili».



LA TRATTATIVA

Se la mediazione interna alle forze di governo non dovesse avere successo, per l'approvazione in commissione Giustizia, che il governo vorrebbe entro il 15 settembre, potrebbe quindi prospettarsi lo stesso quadro apparso per il via libera al testo base, lo scorso 26 marzo, quando il provvedimento passò anche con i voti di M5S. Il primo appuntamento è per le 13.30 di mercoledì prossimo, 2 settembre, quando la seduta della commissione, chiamata a esaminare circa 1000 emendamenti e 800 subemendamenti, potrà protrarsi per l'intera giornata senza interruzione per la pausa pranzo, come previsto dalle convocazioni.
Ultimo aggiornamento: 09:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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