ROMA “Basta con le polemiche, non mi occupo più di politica perché, come ho detto, me ne libero e me ne vado, lascio e quindi così sarà”. Roberto Maroni si appresta ad allungare la lista di quelli del “mi si nota di più se non mi candido”. Dopo lo scontro con Matteo Salvini, l’ormai ex presidente della regione Lombardia sostiene che intende cambiare vita. Un’altra “riserva” della Repubblica che si mette di lato aspettando il risultato elettorale del 4 marzo che potrebbe spazzar via tutti, o quasi, i candidati premier del momento.
“Mi sono sfogato perché mi sono sentito trattato un po' male, ma è stato uno sfogo e basta - sostiene Maroni - Retroscena, patti segreti? Tutte stupidaggini. È stato uno sfogo umano, ci sta. “Ora si torna a lavorare come prima a sostegno di Salvini premier perché questo fanno i leghisti e io sono della Lega». Maroni ha anche assicurato che chiamerà il suo segretario perchè “siamo entrambi milanisti, considero chiusa questa vicenda spiacevole”.
Capitolo chiuso, ma soltanto per un po'.
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