Giustizia, dialogo con i pm. Il ministro Nordio: «Confronto sulle riforme»

«L’autonomia e l’indipendenza delle toghe un pilastro della democrazia»

Venerdì 27 Gennaio 2023 di Valentina Errante
Giustizia, dialogo con i pm. Il ministro Nordio: «Confronto sulle riforme»

Il segnale di distensione alle toghe, da parte del ministro della Giustizia Carlo Nordio, arriva nell’occasione più solenne: alla sua prima cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario, alla quale è presente il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del nuovo vicepresidente del Csm Fabio Pinelli.

Parole chiare: «L’autonomia e l’indipendenza della magistratura - dice il Guardasigilli - costituiscono un pilastro della nostra democrazia». Non solo, dopo le polemiche dei giorni scorsi e le dure parole del ministro, che sulle intercettazioni aveva invitato il Parlamento a «non essere supino e acquiescente a ai pubblici ministeri», Nordio assicura che le riforme, prima di essere affidate alla valutazione delle camere, si comporranno attraverso l’ascolto «di tutte le voci del sistema giustizia». Parole che raggiungono l’obiettivo e suscitano un’immediata reazione positiva anche dell’Associazione nazionale magistrati. 

Processi lenti, in gioco i fondi del Pnrr: per una sentenza 1.167 giorni (la media Ue è 121)

Ma il tema è la giustizia, con il bilancio tratteggiato dal primo presidente Pietro Curzio e l’invito del Procuratore generale, Luigi Salvato, a conservare «la fiducia» nel sistema che deve recuperare «l’efficienza sulla quale i cittadini possono e devono fare affidamento, grazie all’impegno di tanti servitori dello Stato» con «un’azione riformatrice attenta alla tutela di tutti gli interessi in gioco, chiara e ordinata». Mentre la sfida del Pnrr e i criteri da rispettare entro il 2026 non è ancora vinta. 

LA DISTENSIONE

Le riforme future assicura Nordio saranno elaborate attraverso l’ascolto dell’avvocatura dell’accademia e della magistratura, «la cui autonomia e indipendenza sono pilastri della democrazia garantita dalla Costituzione». Poi, rivolgendosi al capo dello Stato, aggiunge: «Come lei, signor presidente, ha voluto ricordare solo due giorni fa sono principi inderogabili, che hanno accompagnato tutta la mia lunga attività professionale in Procura. Se non avessi creduto e non credessi nella loro sacralità - conclude - non avrei rivestito la toga, come spero di aver fatto, con dignità e onore». La reazione dell’Anm arriva a stretto giro: «Mi sono compiaciuto di queste parole del ministro che ha riconosciuto l’intangibilità di un principio, l’autonomia e dell’indipendenza della magistratura, che va assicurato quale che sia l’assetto delle riforma a cui si guarda. Se ci ritroviamo sui principi - commenta il presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia - non posso che essere felice e ottimista sul fatto che il dialogo e il confronto, che spero che il ministro vorrà avere anche con noi, non possa che segnare un momento di costruzione». E Santalucia aggiunge: «Se il ministro vorrà dialogare con noi gliene siamo grati, come siamo grati alla politica quando si presta all’ascolto dei magistrati e degli avvocati, che governano ogni giorno il processo: non ascoltarli sarebbe un passo falso della politica, non una rivendicazione di sovranità»

I DATI

È invece dalla relazione di Curzio che emerge il quadro della giustizia nel Paese: dati drammatici sui femminicidi (122 nel 2022, su un totale di 310 omicidi) e numeri che il primo presidente definisce «inaccettabili» sulle le morti bianche (oltre mille i caduti sul lavoro nell’ultimo anno, tre morti al giorno). Curzio guarda però anche ai passi avanti che sono stati fatti: con l’arresto «importante» di Matteo Messina Denaro. Non si andava oltre al 40% nell’identificazione dei colpevoli di omicidi, dice, mentre oggi si è saliti al 73%. E sulle riforme il primo presidente sottolinea: «Il problema delle risorse è cruciale» per molti anni «si è praticata una linea di intervento sulla giustizia affidato a riforme a costo zero» e per decenni «le assunzioni di personale sono rimaste bloccate, non c’è stato turn over e l’età media del personale è progressivamente cresciuta». Poi ha aggiunto: «di recente c’è stata un’inversione di tendenza che si è consolidata con il Pnrr», nonostante ciò la scopertura dell’organico nelle cancellerie sia del 25,11% «ed è in crescita rispetto all’anno scorso, dato l’alto tasso di pensionamenti». Mentre mancano 1.458 toghe in pianta organica, con una scopertura del 13,7%. 

Ultimo aggiornamento: 13:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci