Sondaggi politici - Controsorpasso a sinistra. Dopo mesi di testa a testa nei sondaggi, nella metà campo dell'opposizione il Pd torna a riguadagnare quota. E c'è già chi parla di "effetto Schlein", il traino che l'elezione alle primarie della nuova segretaria dem, Elly Schlein, avrebbe portato in dote al Nazareno. A tutto svantaggio dell'altro competitor della sinistra, Giuseppe Conte.
Sfida interna al campo largo
A segnalare la tendenza, dopo mesi di testa a testa nelle rilevazioni tra dem e pentastellati, è la supermedia tra i sondaggi realizzata da Youtrend, che analizza la media delle rilevazioni nelle ultime due settimane. Ebbene: in 14 giorni il Pd sale dell'1,3%, passando dal 15,9 al 17,2% dei consensi. Calano di 0,8, invece, i Cinquestelle, che col 17% rotolano sul terzo gradino del podio.
Una sfida tutta interna al fu "campo largo", insomma. Anche perché Fratelli d'Italia non sembra risentire della ritorvata vitalità dei dem: al contrario, il partito di Giorgia Meloni si conferma primo, guadagnando uno 0,2% e attestandosi a quota 30,4 (molto più distaccate Lega e Forza Italia, rispettivamente all'8,8 e al 7,1%, col Terzo polo al 7,2).
La strategia di Conte
Un esito che in casa pentastellata qualcuno aveva già previsto: «Se vincerà Schlein, per noi saranno dolori: su molti temi parliamo con la stessa voce, ci ruberà consensi». Ecco perché, a microfoni spenti, qualcuno in casa grillina un po' tifava per la vittoria di Stefano Bonaccini, alle primarie: con lui, era la scommessa, il Pd si sarebbe ancorato al centro, lasciando "scoperto" il fronte sinistro. Così non è andata, e all'avvocato di Volturara Appula ora tocca fare con la nuova leader (con la quale c'è stato prima uno scambio di whatsapp, poi una telefonata).
A parole, i due si lanciano segnali di distensione. «Saluto con favore la novità che si è verificata in casa Pd», ha detto Conte subito dopo le primarie: «Ci auguriamo di poter aver col nuovo vertice un dialogo a partire dai temi concreti, come il salario minimo». Nei fatti, però, il presidente pentastellato ha intenzione di mettere fin da subito alle strette la nuova segretaria. A cominciare dal dossier armi all'Ucraina, su cui Schlein ha mantenuto finora un certo livello di ambiguità. «Va avanti con la linea di Letta schiacciata sugli Stati Uniti e sulla Nato? Oppure intende metterla in dubbio?», la domanda che circola tra i grillini. Convinti, alcuni di loro, che Schlein non potrà discostarsi più di tanto dal predecessore Enrico Letta, sul nodo della guerra, altrimenti rischierebbe di spaccare il Pd. Dunque, è questo il tasto su cui battere, per gli stellati. Che hanno un obiettivo: riaffermare al più presto la leadership a sinistra. Per un'alleanza col Pd, invece, c'è tempo.
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