Sondaggi politici: Fdi vola al 18%, Lega e Pd in calo. Il ciclone Meloni sta cambiando (senza urlare) la destra

Sabato 25 Luglio 2020 di mario ajello
Sondaggi politici: Fdi vola al 18%, Lega e Pd in calo. Così il ciclone Giorgia sta cambiando (senza urlare) la destra
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Ciclone Giorgia. Ma la Meloni non s’illude. «Io continuo a lavorare». Una cosa però è lavorare tra mille difficoltà, e una curva dei consensi in discesa, e un’altra cosa è muoversi con il vento in poppa. E con la possibilità di ragionare senza fretta - le elezioni sono lontane - su come perfezionare un progetto di destra non urlata, non estremista, consapevole delle compatibilità istituzionale, dal rapporto con il presidente Mattarella (e tra lui e Giorgia le relazioni sono ottime) e con l’Europa dove la Meloni non si è schiacciata sulle posizioni iper-sovraniste per stare invece in un’area di conservatori e riformisti che partecipa alle grandi discussioni e ai dossier importanti per la vita dei cittadini comunitari.

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E che dire del profilo di «partito produttivista» che Fratelli d’Italia si è dato, entrando in dialogo anche con le categorie imprenditoriali, comprese quelle del Nord dove Giorgia sta lavorando molto, che fanno il pil del Paese? Ecco allora che i risultarti degli ultimi sondaggi sono un po’ il frutto di questa strategia multilaterale che la Meloni sta attuando con pazienza e senza strappi. Neppure con l’alleato Salvini di cui è competitor e insieme compagna di strada. Gli ultimi dati sono quelli di Pagnoncelli e il salto di qualità di Fratelli d’Italia è misurato così: Fratelli d’Italia balza al 18 per cento, a 5 punti dalla Lega. E’ il record meloniano o melonista. Mai ha sfiorato il 20 il venti per cento FdI, superando anchre la destra più larga che ci è stata nella storia italiana che è stata quella del periodo di Fini con Alleanza Nazionale.

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Meloni, i problemi politici

Naturalmente uno dei problemi che la Meloni si trova davanti, e di cui è consapevolissima, che proprio come quando c’era Fini - accarezzato dalla sinistra in chiave anti-Berlusconi - anche adesso accade la stessa cosa: Pd e dintorni sono tutti per Giorgia contro Salvini. «Ma tanto poi - non s’illude lei - il prossimo nemico da abbattere sarò io. Fa parte del gioco. Mi riempiono di complimenti a sinistra per farmi litigare a destra con il capo del Carroccio». Lei a questo tranello fa di tutto per sfuggire e con Salvini per ora la convivenza, al di là delle differenze personali, di leadership, di cultura politica e nella normale competizione tra partiti, funziona. E non potrebbe essere altrimenti, visto che le elezioni Regionali sono dietro l’angolo e la coalizione del centrodestra ha ottime possibilità di vincere quasi ovunque. E non è certo il momento di (improbabili) rotture.

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E comunque la più fresca radiografia elettorale dà questo referto: Lega primo partito, ma in costante flessione, scende il Pd e crescono i 5Stelle, ma la vera sorpresa è il Ciclone Giorgia. Che gioca con abilità su tutti i tavoli, anche quelli del potere oltre che del consenso elettorale. Basti pensare, per esempio, alla Rai dove il consigliere in quota Fdi, Giampaolo Rossi, è riuscito a stabilire un rapporto di collaborazione pragmatico - sulla base del fatto che è uno dei pochi ai vertici della Rai che conosce la Rai - con l’ad Salini. E può avvalersi, sempre in ambito Viale Mazzini, di professionisti stimati di qua e di là come Ludovico Di Meo, alla guida di Rai2, e questo per dire che il Ciclone Giorgia significa restare sulla linea della propria identità di destra ma senza arroccamenti ideologici e con grande sforzo di parra e a tutti e di stare a proprio  modo dentro un quadro da condizionare per cambiarlo col tempo. E fuori dalle logiche improduttive della barricata sempre e comunque. L’atteggiamento da «opposizione patriottica» rispetto anche alla partita giocata da Conte a Bruxelles nei giorni scorsi sul Recovery Fund - sostegno perché wright or wrong is my country ma insieme critiche e stimoli perché si poteva fare di più e occhio a come verranno spesi adesso tutti i soldi in arrivo - rientra nel profilo che si sta dando il partito della Meloni. E che, evidentemente, paga.
 
 

Ultimo aggiornamento: 26 Luglio, 10:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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