Sindaco Roma e Milano, centrodestra tra candidati in fuga e veti: tutti i nomi in lizza. Oggi il vertice

Lunedì 24 Maggio 2021 di Marco Conti
Sindaco Roma e Milano, centrodestra tra candidati in fuga e veti: tutti i nomi in lizza
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ROMA - Per comprendere quanto poco funzionino le coalizioni nel nostro Paese in assenza di leader, basta dare un’occhiata alla difficile gestazione, in corso da settimane, per arrivare alle elezioni comunali di ottobre a candidati comuni. Sia nel centrodestra che nel centrosinistra la maggior parte delle energie vengono spese per regolare conti interni ed evitare che alla fine possa prevalere un candidato in grado di rafforzare il proprio partito.

IL VERTICE - Salvini, Meloni e Tajani dovrebbero incontrarsi nelle prossime ore dopo aver bruciato in polemiche e veti contrapposti un buon numero di possibili candidati anche di un certo peso e storia. Nel centrosinistra si è più “avanti”: i vertici sono stati aboliti. Si tratta con riunioni bilaterali mentre un terzo resta fuori e tuona dicendo «noi mai con...». Ma se mancano i leader in grado di guidare le coalizioni, nel centrodestra l’assenza di peso è quella di Silvio Berlusconi che sapeva mediare e, sopratutto sacrificare, se necessario, FI pur di arrivare ad una sintesi vincente. Ora invece è concorrenza pura. Sgambetti e veti hanno archiviato Guido Bertolaso. L’ex capo della Protezione civile, impegnato ora in Lombardia sui vaccini, si è sfilato dopo essere stato sulla graticola per settimane. Più veloce è stata Giulia Bongiorno a dire “no grazie”, ma l’iter è stato più o meno lo stesso.

IL FRONTE OPPOSTO - Sul fronte opposto l’impegno di Pd e M5S sta soprattutto nel trovare argomenti in grado di conciliare le corse separate a Milano, Roma, Bologna e forse anche a Napoli con la prospettiva di un nuovo centrosinistra che ovviamente escluda tutti coloro che hanno lasciato il Pd, tranne Leu. In certi casi non avere un leader può essere un vantaggio.

Lo è per il M5S, molto meno per il Pd anche se ha un segretario da pochissimo tempo che ha ereditato un partito fermo alle percentuali del 2018, malgrado un anno all’opposizione e due al governo.

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LE GRANDI CITTA' - A Milano il centrodestra non sa ancora chi opporre a Beppe Sala. Prende quota la candidatura di Maurizio Lupi anche se la Lega storce il naso per il passaggio da ministro che Lupi ha fatto con Il centrosinistra di Renzi. A Roma Roberto Gualtieri attende le primarie senza grandi patemi anche se il problema per il candidato dem si chiama Carlo Calenda che potrebbe erodere consensi decisivi nella sfida con  Virginia Raggi. Si fatica a trovare candidati per la complicata città di Napoli. Il centrosinistra spinge per l’ex rettore e attuale ministro Manfredi. A destra si pesca nell’inesauribile bacino della magistratura che fornisce da anni candidati a destra e a sinistra. Stavolta a chiedere l’aspettativa al Csm è Catello Maresca che potrebbe succedere al collega di toga Luigi De Magistris in procinto di sbarcare in Calabria.

Ultimo aggiornamento: 19:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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