Silvio Berlusconi: «Avanti col Green pass o vaccino obbligatorio»

«Il Viminale? Gestisce situazioni complesse. Su Forza nuova si tratta di applicare la legge»

Giovedì 14 Ottobre 2021 di Mario Ajello
Silvio Berlusconi: «Avanti col Green pass o vaccino obbligatorio»
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Presidente Silvio Berlusconi, le piazze si stanno scatenando. Lei crede che il governo debba modificare la sua linea rigorista? 
«Non parlerei di piazze scatenate ma di qualche migliaio di persone in buona fede e di qualche centinaio di scalmanati e di agitatori professionisti.

Gli uni vanno convinti e rassicurati, gli altri vanno perseguiti con il massimo rigore. Ma dobbiamo tenere presente che parliamo di un’esigua minoranza, la grande maggioranza degli italiani non va in piazza, va a vaccinarsi, se non l’ha già fatto».

 
Domani entra in vigore il Green pass obbligatorio per lavorare. Giusto così? 
«Il Green pass è lo strumento che abbiamo scelto per ripristinare gradualmente la normalità. Naturalmente è uno strumento perfezionabile. Sino ad oggi, però, ha funzionato bene: sta consentendo al nostro Paese di rimettersi in moto e a noi tutti di tornare a una certa dose di socialità in sicurezza. Comprendo le preoccupazioni nei lavoratori e nelle aziende più piccole, ma non dobbiamo dimenticare che l’unica alternativa è l’obbligo vaccinale che, del resto, noi di Forza Italia abbiamo proposto sin dall’inizio».

 
Non teme che la violenza estremista possa contagiare la gente normale, preoccupata per la crisi economica e sociale derivante dalla fase covid, e l’Italia possa precipitare in una nuova fase di terrore? 
«Non siamo negli anni ’70, fortunatamente, però non bisogna mai abbassare la guardia, la violenza va sempre isolata e combattuta con il massimo rigore. Per questo ho espresso solidarietà alla Cgil, chiamando personalmente il segretario Landini. Siamo politicamente lontani, ma la libertà, la democrazia, la tolleranza sono un patrimonio comune. Un patrimonio che del resto appartiene a tutti gli italiani, che nella stragrande maggioranza hanno dimostrato, anche in questi mesi difficili, di essere un popolo responsabile. Proprio per questo abbiamo un grande dovere nei confronti dei nostri connazionali: fare tutto il possibile, dal punto di vista sanitario ed economico, per uscire da questa situazione nei tempi più brevi. Mi pare che, grazie alla campagna vaccinale e ai provvedimenti economici del governo – molti dei quali assunti su nostra indicazione - si possa finalmente essere ottimisti».

 
Va sciolta Forza Nuova? 
«Il Capo dello Stato ha giustamente ricordato che si tratta semplicemente di applicare le leggi in vigore. Sono come sempre d’accordo con lui. E’ una questione giudiziaria e amministrativa, che è sempre bene venga distinta dalle questioni politiche. Altra cosa è evidentemente la nostra condanna politica per le idee e i metodi di Forza Nuova».

 
La Lamorgese attaccata dalla Meloni. Lei come giudica la condotta del Viminale rispetto ai tumulti che si potrebbero anche ripetere? 
«Si tratta di gestire situazioni complesse di ordine pubblico, tutelando il diritto a manifestare liberamente la propria opinione e al tempo stesso prevenendo o reprimendo con la massima energia ogni illegalità. Ho molto rispetto per la professionalità, lo spirito di sacrificio e il senso del dovere delle Forze dell’Ordine, che vanno tutelate e dovrebbero essere meglio gratificate, anche sul piano economico, per il prezioso lavoro che svolgono».


Il centrodestra non deve dirsi una volta per tutte anti fascista più di quanto stiano facendo Meloni e Salvini? Su questi temi l’Europa, e anche il PPE, è molto esigente…
«Il Ppe, di cui Forza Italia è orgogliosamente rappresentante in Italia, ha ben chiara la situazione: dal 1994, quando io ho fondato il centro-destra, la nostra è stata una coalizione che si basa sui valori della libertà e della democrazia, incompatibili con qualsiasi ideologia totalitaria. Non saremmo alleati con Salvini e Meloni se non ci fosse la massima chiarezza su questo. Per questo ritengo che continuare a chiedere “esami del sangue” ai nostri alleati sia improprio e strumentale».

 
Berlusconi che aderisce almeno da lontano alla manifestazione del 16 ottobre non sarebbe una grande colpo? Un po’ come quello del discorso di Onna…
«Avrei voluto una grande manifestazione contro tutte le ideologie totalitarie, che sono state le grandi tragedie del 900. Questo sarebbe stato nello spirito di Onna, per ribadire i valori fondanti della nostra democrazia liberale. Altra cosa è una manifestazione di parte alla vigilia di una giornata elettorale. Alcune forze di sinistra hanno scelto questa strada, che è legittima, ma non ci riguarda».

 
La prossima settimana lei torna a Roma. Qual è la prima cosa che farà? 
«Manco da quando ha giurato il governo di Mario Draghi e sono contento di rimettermi al lavoro. Voglio incontrare di persona i vertici di Forza Italia, che in questi mesi hanno fatto un ottimo lavoro, e la nostra squadra di governo di cui posso dire la stessa cosa».


Lei da padre nobile del moderatismo liberale andrà a Rotterdam a garantire sull’europeismo del centrodestra italiano. Ma i suoi alleati - vedi il caso polacco - non sembrano su questa lunghezza d’onda…
«Lega e Fratelli d’Italia hanno collocazioni diverse dalla nostra al Parlamento europeo ma questo non ci ha mai impedito di collaborare in Italia nel governo delle regioni e non ci impedirà di collaborare nel prossimo governo nazionale, che sarà certamente di centrodestra, e che dovrà avere un profilo europeista, atlantista, liberale».


Il voto a Roma. Michetti può garantire il bene della Capitale meglio di Gualtieri? 
«Roma ha bisogno di discontinuità e solo il centrodestra guidato da Enrico Michetti può garantirla. Significa abbassare le tasse ed aumentare l’efficienza, ma anche valorizzare Roma come merita. Noi abbiamo presentato in parlamento una legge costituzionale per il riconoscimento del ruolo di Roma Capitale, garantendo prerogative e finanziamenti in linea con le altre grandi capitali europee. Michetti, con la sua competenza amministrativa, è anche l’uomo giusto per un razionale impiego delle risorse del Pnrr».

 
L’immagine e la sostanza di Roma come andranno rilanciate? Lei che idee avrebbe per l’Expo e prima ancora per il Giubileo?
«Roma è una delle città più famose e desiderate al mondo, probabilmente la più bella: le immagini dei cinghiali che scorrazzavano per le strade e dei cumuli di rifiuti fanno danni incommensurabili. Roma ha innanzitutto bisogno di cura e di una gestione capace, manageriale. Bisogna ripristinare ordine, decoro e sicurezza e poi utilizzare il risultato di queste attività come vetrina nel mondo».

Ultimo aggiornamento: 08:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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