La misoginia e il sessismo ancora una volta hanno colpito duro.
Stavolta è Beppe Sala che scivola sul sessismo e denigra la Borgonzoni per come è vestita
«La vignetta pubblicata dal Fatto Quotidiano che tira in ballo la moglie del ministro Lollobrigida, Arianna Meloni sorella della Premier, è maschilista e volgare. Siamo stati i primi a condannare le agghiaccianti dichiarazioni del titolare del dicastero dell’Agricoltura sulla sostituzione etnica, ma tentare di colpire il ministro attraverso la discutibile ironia sulla vita privata della consorte rivela una mentalità maschilista tanto inaccettabile quanto, purtroppo, dura a morire. Troppe volte nel linguaggio della politica entrano a sproposito il corpo delle donne e la loro libertà» ha fatto notare Valeria Valente.
Insulti sessisti, spesso volgari, persino minacce di morte e di stupro, controllo costante sugli spostamenti, sono solo alcuni degli aspetti a cui moltissime donne impegnate in politica che hanno sperimentato nel corso della loro carriera politica, a ogni livello. Uno studio riguardante le parlamentari in Europa pubblicato alcuni anni fa ha rilevato che l’85 per cento di loro è stata vittima di sessismo, abusi o violenze. Francia, Germania, Belgio, Spagna, Italia, nessuna nazione si salva. La matrice culturale di questo fenomeno è chiara e dimostra quanta strada ci sia ancora da fare per superare il problema del rispetto e l'uguaglianza tra i sessi.
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In difesa della sorella Arianna è intervenuta anche il premier Giorgia Meloni: «Quella ritratta nella vignetta è Arianna. Una persona che non ricopre incarichi pubblici, colpevole su tutto di essere mia sorella. Sbattuta in prima pagina con allusioni indegne, in sprezzo di qualsiasi rispetto verso una donna, una madre, una persona la cui vita viene usata e stracciata solo per attaccare un Governo considerato nemico» ha scritto su Facebook.
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