Governo, Fraccaro: Renzi? Sembra il remake dell'estate scorsa, chiarimento subito o elezioni

Giovedì 20 Febbraio 2020 di Simone Canettieri
Governo, Fraccaro: Renzi? Sembra il remake dell'estate scorsa, chiarimento subito o elezioni

Riccardo Fraccaro appare alla buvette di Montecitorio con sotto braccio una cartellina azzurra e, sopra, una lettera intestata al presidente del Consiglio Giuseppe Conte scritta a penna, in corsivo. Subito viene da domandare al sottosegretario di Palazzo Chigi del Movimento 5 stelle se lì, tra quelle carte, ci siano anche i nomi dei responsabili ex Forza Italia pronti a passare in maggioranza se Matteo Renzi dovesse strappare con l'attuale esecutivo.

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D'altronde l'aria che tira continua a non essere delle migliori dentro la maggioranza. Al secondo piano della Camera, in commissione giustizia, si è appena consumato l'ennesimo strappo con Italia Viva. Il partito ha votato con il centrodestra per tentare di bloccare la riforma Bonafede della prescrizione. Il tutto «tra urla e liti» dei deputati renziani contro gli alleati dem e grillini. E viceversa. Con Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia dalla parte di Iv. E viceversa, appunto.

Sottosegretario Fraccaro, il piano B del governo sono dunque i responsabili?
«Non credo che ci saranno questi responsabili, non penso che nasca questo gruppo a Palazzo Madama».
Anche perché il M5S difficilmente riuscirebbe a reggere un'alleanza con dentro gli ex berlusconiani non crede?
«No, non credo sia così. Penso altro».

Cioè?
«Se Renzi strappa la via maestra è rappresentata delle urne. Anzi, sosteno che non bisogna avere paura del voto, si può votare se non ci sono le condizioni per andare avanti e aggiungo: credo che sia giusto votare. Sempre meglio che vivacchiare, sento dire che non si può ma è la cosa più democratica che ci sia».

E quando sarebbe la prima finestra valida?
«A settembre, per esempio. Basta aspettare il referendum sul taglio dei parlamentari».

Renzi ha appena proposto una stagione di riforme. Da ex ministro di questa materia non è sensibile al richiamo dell'ex premier?
«Per queste proposte ci sono i tavoli e non i salotti della televisione. E io comunque non guardo la tv, lavoro per il Paese e per il governo».

Va bene, ma realisticamente sa anche lei che non potete andare avanti con queste continue fibrillazioni.
«È ovvio, e fin troppo evidente, che così non si può andare avanti. Bisogna subito arrivare a un chiarimento, altrimenti la situazione diventa insostenibile».

Ma soprattutto, visto che lo ha vissuto, come ministro del Conte I ai tempi dell'alleanza con la Lega non c'è il rischio che il premier esca logorato da questa continua battaglia con Italia viva?
«In effetti, questa scena non mi è nuova. Anzi sapete cosa mi ricorda del Conte I?».

No, cosa?
«Quando il premier si occupava di dossier internazionali e cercava di risolvere i problemi dalla mattina alla sera e invece Salvini passava le sue giornate andando in giro per le piazze a fare comizi. Come è andata finire lo sappiamo benissimo. E chi fa solo tante chiacchiere perde».

Quindi lei vede con l'altro Matteo, Renzi, lo stesso remake di Salvini?
«Non so come finirà certo dobbiamo chiarire una volta per tutte le posizioni».

Lo ammetta e ci permetta di insistere: puntate sempre sui responsabili in caso di rottura?
«Lo ripeto: no. Non credo che nascerà questo gruppo, sono pronto a scommetterci».

Non ci scommetta troppo, però, Sottosegretario.
«Ma guardate (ride, ndr) che se c'è la crisi, se Renzi strappa credo che sia un'ipotesi più che lecita da considerare quella del voto. Agli italiani interessano i fatti e i provvedimenti non le chiacchiere continue nei salotti televisivi».
(Fraccaro rientra in Aula, per aspettare che Conte finisca di parlare. Intorno alle 20, quando le dichiarazioni di Renzi a Porta a Porta sono state rilanciate dalle agenzie di stampa, il sottosegretario alla presidenza di Palazzo Chigi attraversa rapido il corridoio che porta alla stanza del governo. Vuole aspettare Conte per parlargli. Fraccaro non sembra scosso).

Allora che ne dice delle parole del leader di Italia Viva?
«Le ho lette adesso».

E quindi?
«Non commento, ma dico una cosa sola».

La dica.
«Bonafede non si tocca: non si tocca».

Ultimo aggiornamento: 10:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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