Contratto statali, accordo tra governo e sindacati: «Almeno 85 euro di aumento»

Mercoledì 30 Novembre 2016
Marianna Madia
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Il governo e i sindacati hanno firmato l'accordo sul contratto degli statali. L'aumento, è scritto nel verbale di accordo, sarà non inferiore a 85 euro medi lordi mensili. Il governo si impegna anche ad incrementare le risorse per il 2018, in modo da garantire che la cifra indicata nel documento possa trovare effettiva copertura. Al momento risultano stanziati 1,4 miliardi di euro per il 2017 e 1,9 miliardi per il 2018.

L'accordo tra governo e sindacati, prevede anche di evitare che l'aumento contrattuale da 85 euro faccia perdere ad una parte dei lavoratori pubblici il bonus Renzi da 80 euro. Il bonus, infatti, si riduce a partire dai 25 mila euro di reddito e si azzera a 26 mila euro. Palazzo Chigi si è impegnato a fare in modo che anche i dipendenti pubblici che in virtù dell'aumento da 85 euro dovessero superare queste soglie, potranno conservare l'aumento. 

Un capitolo importante del nuovo contratto sarà dedicato al welfare, sul modello del rinnovo dei metalmeccanici. L'impegno del governo è quello di erogare benefici non monetari, come coperture sanitarie integrative e a promuovere lo sviluppo di fondi pensione per i dipendenti pubblici. Ci sarà anche una defiscalizzazione del salario accessorio. 

Anche un'altra richiesta dei sindacati è stata accolta: quella che la riforma del Testo unico sul pubblico impiego, nella parte in cui si darà più peso alla contrattazione, sia allargata anche al comparto scuola. 

Di particolare valore la garanzia assunta dal governo di rinnovare i contratti dei lavoratori precari assunti dalle pubbliche amministrazioni in scadenza e l'impegno a superare con apposite norme il precariato all'interno della Legge quadro che sarà approvata entro febbraio. 

l governo «si è impegnato per un totale di 5 miliardi di euro nell'arco di un triennio 2016-2018» per i rinnovi
contrattuali dei quattro comparti della Pa, ha annunciato il segretario della Cgil Susanna Camusso a margine dell'accordo.

«Dopo sette anni #lavoltabuona per i dipendenti pubblici. Riconoscere il merito, scommettere sulla
qualità dei servizi #passodopopasso», ha commentato Matteo Renzi, su twitter. Il ministro della Funzione pubblica Marianna Madia ha spiegato che il governo ha insistito su un aumento di 85 euro medi, per dare «una maggiore
attenzione e un maggiore sostegno ai redditi bassi, a chi ha sofferto di più la crisi e il blocco contrattuale». Madia ha definito l'accordo «innovativo» sottolineando come si sia «ridato spazio alla contrattazione».

Soddisfatto anche il leader della Uil Carmelo Barbagallo. «È un accordo storico, un successo della determinazione unitaria del Sindacato: dopo circa 8 anni, finalmente si possono fare i contratti nei singoli comparti per i lavoratori della pubblica amministrazione», ha detto. «È stato faticoso», ha aggiunto, «ma il Governo ha cambiato rotta.

Eravamo partiti da 300 milioni, siamo arrivati a 5 miliardi. La Brunetta viene modificata. Ci sono ora le condizioni per una vera riforma che dia dignità ai lavoratori del pubblico impiego e per fornire servizi più qualificati ai cittadini perché abbiamo ristabilito una contrattazione che consente a 3 milioni e 250 mila dipendenti di essere considerati lavoratori a pieno diritto. Viene così restituita dignità al lavoro pubblico e alla contrattazione».  

Ultimo aggiornamento: 1 Dicembre, 11:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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