Mossa di Renzi: riforme coordinate
dalla Ue in cambio di flessibilità

Domenica 17 Agosto 2014 di Alberto Gentili
Il premier Matteo Renzi
11
Visto il peggioramento della crisi economica, il Consiglio europeo del 30 agosto sar cruciale. Prima di prendersi qualche giorno di vacanza, Matteo Renzi ha lasciato questa indicazione ai collaboratori. Il premier, dopo i dati di Eurostat che hanno fotografato perfino la Germania in recessione, ha intenzione di chiedere ai partner «un’assunzione di responsabilità europea». Perché «nessuno si salva da solo, serve una nuova politica economica». Ed è pronto un piano per ottenere da Bruxelles la tanto attesa flessibilità, anche a costo di far decidere e monitorare in sede europea le riforme «prioritarie» e la loro attuazione.





Ma già il 29 agosto, vigilia del vertice di Bruxelles, Renzi ha intenzione di cominciare a lanciare alcuni dei «segnali importanti» sollecitati dal presidente della Banca centrale Mario Draghi. Così, al Consiglio dei ministri fissato per quel giorno, il premier intende dare «le giuste risposte» agli investitori internazionali. La prima sarà la riforma della giustizia, con l’abbattimento dei tempi dei processi civili. La seconda sarà il varo del decreto "sblocca-Italia" con le misure per far ripartire i cantieri e «muovere» circa 43 miliardi già stanziati. La terza risposta, a sorpresa, sarà la presentazione di una «riforma complessiva» della scuola: una "rivoluzione" che Renzi sta studiando insieme al ministro Stefania Giannini. «Sarà una sorta di Big Bang», anticipa il premier, «una super scossa per far ripartire l’Italia».





IL FRONTE EUROPEO

Forte di queste riforme, il giorno dopo Renzi andrà a Bruxelles. E tornerà a lavorare ai fianchi Angela Merkel («dopo i brutti dati della Germania sarà più...morbida») in vista di un altro passaggio cruciale: l’Ecofin informale del 13 settembre a Milano guidato dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. E’ qui che l’Italia, sfruttando il semestre di presidenza dell’Unione, tenterà di dare sostanza e «misure concrete» all’enunciazione del Consiglio europeo di fine giugno a favore di crescita e occupazione...





Padoan ha messo a punto una strategia su due fronti. Il primo è quello degli investimenti, «la strada più breve per tentare di far ripartire l’Eurozona». Il nuovo presidente della Commissione, Jean Claude Juncker ha parlato di un piano da 300 miliardi in tre anni e la Francia ne chiede mille in cinque anni.
Ultimo aggiornamento: 18 Agosto, 10:56

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci