Renzi ai giovani del Pd: i voti di Verdini servono perché nel 2013 il partito ha perso, se vinciamo possiamo farne a meno

Domenica 20 Marzo 2016
Renzi ai giovani del Pd: i voti di Verdini servono perché nel 2013 il partito ha perso, se vinciamo possiamo farne a meno
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«Mi dicono: ma tu governi coi voti del centrodestra? Già, perché abbiamo perso le elezioni l'altra volta. La prossima volta le vinceremo e non ci saranno. Conosco un metodo infallibile per non avere in maggioranza Alfano e Verdini: vincere le elezioni, cosa che nel 2013 non è accaduta». Lo ha detto Matteo Renzi al congresso dei Giovani democratici, replicando alle critiche interne al Pd.

LE TENSIONI NEL PD
«Sembra si siano svegliati tutti insieme, ma Alfano e Verdini hanno votato la fiducia come era accaduto col governo Letta e il governo Monti». «Mi resta l'ambizione di non discutere di piccole beghe ma di temi più grandi. Ma su questo facciamo i conti domani, non è questa la sede per parlarne», ha aggiunto il premier riferendosi alla direzione del Pd in programma domani. «Non state a inseguire le beghe interne e le vostre piccole discussioni», è l'invito rivolto ai giovani Dem. «A un certo punto il primo a essere rottamato sarò io. Non abbiate paura di giocarvi la carta del potere, perché non ha un valore né positivo né negativo: è la carta per fare le cose», ha aggiunto.

LE TRIVELLE
Renzi ha quindi toccato il tema del referendum sulle trivelle su cui è in atto uno scontro interno al Pd: «Che il Pd dia un'indicazione sul referendum sulle trivelle non significa che non ci sia la piena possibilità per chiunque, senza intervento della segreteria, di fare quel che crede. Ma non fatevi prendere in giro: non è un referendum sulle nuove trivelle, che hanno già la linea più dura d'Europa. È un referendum - del tutto legittimo - per bloccare impianti che funzionano. Io lo considero uno spreco». «Ciascuno quando voterà sì o no pensi se sia giusto che 10mila persone perdano il posto».

E ancora: «Le Regioni che hanno fatto questo quesito sulle trivelle sono di centrosinistra e di centrodestra. È il quesito di Zaia e Toti.
Hanno chiesto che a un certo punto si dica basta. Per fare cosa? Non buttate 300 milioni per dare segnali. Pensate a quanti posti negli asili le Regioni avrebbero potuto fare con quei soldi...». 


LE TASSE
Poi il premier annuncia tagli alle tasse: «A fronte della deflazione, vale a dire la crisi che sta vivendo l'Europa, servono tre strumenti: uno è la politica monetaria, bravo Draghi la sta facendo; il secondo è una politica di investimenti e il terzo è il taglio delle tasse», dice Matteo Renzi invitando a «dare una mano ogni giorno per combattere contro corruzione, illegalità, evasione». «L'Italia di oggi - sottolinea - non ne può più del sistema di pressione fiscale. Oggi gli italiani considerano priorità la lotta evasione, sacrosanta, e l'abbattimento della pressione fiscale. Giovani democratici - chiosa - se volete avere un rapporto con la realtà evitate di dire di alzare le tasse o gli italiani ci vengono a rincorrere».
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