Conte: «Questa crisi ha aperto una ferita profonda». La reazione di Renzi Video

Martedì 19 Gennaio 2021
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Il premier Giuseppe Conte stamani al Senato ha concluso le comunicazioni sulla crisi di governo dopo lo strappo di Italia viva. Ora è in corso il dibattito in Aula che porterà alle dichiarazioni di voto e poi alla votazione sulla fiducia. Il presidente del Consiglio è forte del risultato ottenuto ieri alla Camera, 321 sì alla fiducia, oltre la maggioranza assoluta, ma qui al Senato il passaggio per il suo governo sarà più delicato. Alla prima prova dell'Aula Italia viva si è astenuta, 259 i contrari. Ieri hanno votato sì cinque deputati ex M5S, il dissidente Andrea Colletti e l'azzurra, ora ex, Renata Polverini.

Conte siede ai banchi del governo. Accanto a lui ci sono i ministri Franceschini, Speranza, Guerini, Bonafede, Di Maio, Lamorgese, D'Incà e Amendola. L'Aula è piena. Ai loro posti si notano, tra gli altri, Matteo Salvini e Matteo Renzi«Questo è un passaggio fondamentale nella vita istituzionale del nostro Paese - ha detto il presidente del Consiglio durante le comunicazioni -.

I numeri sono importanti, oggi lo sono in modo particolare, ma ancor più importante è la qualità del progetto politico. Chiediamo a tutte le forze politiche: aiutateci a ripartire con la massima celerità, a rimarginare la ferita profonda che la crisi ha creato nel patto di fiducia con cittadini».

Il dibattito, le dichiarazioni di voto e la votazione

 

Dopo l'intervento di Conte, si terrà un dibattito che impegnerà l'Assemblea di Palazzo Madama fino alle 12.30: riprenderà alle 13.30 fino alle 16.30. Dopo un'ora di pausa per la sanificazione dell'Aula, Conte replicherà intorno alle 17.30, dopodiché per un'ora e mezza circa ci saranno le dichiarazioni di voto. La votazione di fiducia dovrebbe avere inizio intorno alle 19.30 e dovrebbe concludersi intorno alle 20.30.

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Un minuto silenzio ed applauso per Macaluso

 

L'Aula del Senato ha osservato un minuto di silenzio in memoria di Emanuele Macaluso, scomparso oggi. Il momento di raccoglimento, è stato seguito da un applauso unanime dell'Assemblea in piedi. È stato chiesto dal capogruppo del Pd Andrea Marcucci.

«Mi associo, a nome del governo, a questo ricordo del senatore Macaluso. Io credo che anche chi non ha condiviso le idee politiche possa condividere che è stato un grande protagonista della vita politica e culturale italiana», ha detto il premier Conte.

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Conte: «Nella pandemia maggioranza responsabile»

 

Di fronte alla pandemia il governo ha dovuto «operare delicatissimi, faticosissimi, bilanciamenti dei princìpi e dei diritti costituzionali. In questi mesi così drammatici, pur a fronte di una complessità senza precedenti, questa maggioranza ha dimostrato grande responsabilità, raggiungendo - certamente anche con fatica - convergenza di vedute e risolutezza di azione, anche nei passaggi più critici». È uno dei passaggi delle comunicazioni del premier Giuseppe Conte nell'Aula del Senato, un discorso che ricalca quello già pronunciato ieri in Aula alla Camera.

«Abbiamo coltivato - sottolinea - un costante e serrato dialogo con tutti i livelli istituzionali, a partire dalle Autorità regionali sino a quelle comunali, nella consapevolezza che solo praticando indefessamente il principio di «leale collaborazione» sarebbe stato possibile perseguire strategie di intervento efficaci, considerato - a tacer d'altro - che le competenze in materia di gestione sanitaria sono rimesse primariamente alle Regioni».

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Comunicazioni al Senato

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Pubblicato da Giuseppe Conte su Martedì 19 gennaio 2021

Conte: «Recovery esito scelta europeista dell'alleanza di governo»

«Io ho già rilevato che il dialogo tra politica e scienza è diventato particolarmente intenso. In realtà, mai come in questo periodo la politica è stata chiamata ad assolvere alla sua più nobile missione, di operare scelte per il bene comune, alcune delle quali di portata oserei dire tragica». Lo ha detto il premier Giuseppe Conte intervenendo al Senato. «Fortemente politica è stata la determinazione con la quale il governo, primo fra tutti i governi europei, ha chiesto all'Unione europea di rispondere alla crisi in modo radicalmente diverso rispetto al passato e di farsi promotrice di politiche espansive, finanziate da strumenti di debito comune, orientate al raggiungimento di strategie condivise. Lo storico accordo sul programma Next generation EU, per il raggiungimento del quale l'Italia ha avuto un ruolo propulsivo e decisivo, spendendosi in ogni sede, a ogni livello formale e informale, non solo ci consente di disporre di 209 miliardi di euro, ma ha impresso alla politica europea una svolta irreversibile, inaugurando un nuovo corso, suscettibile di mutare profondamente i paradigmi delle politiche economiche e il volto stesso dell'Unione europea. Ne discuteremo di questa svolta, prossimamente, nell'ambito della conferenza sul futuro dell'Europa. Non è questo l'esito, anch'esso eminentemente politico, della scelta europeista che ha rappresentato una delle ragioni fondative dell'alleanza di Governo?», ha chiesto il premier.

«Non meridionalisti per vocazione, se non corre il Sud non corre l'Italia»

 

«Non siamo meridionalisti per vocazione intellettuale, siamo per colmare il gap, se non corre il Mezzogiorno non può correre l'Italia», ha detto ancora Conte al Senato. Poco prima, il premier aveva annunciato: «È cresciuto del 6,7% il numero di immatricolazioni nelle università meridionali, è importante».

«Opere mai bloccate, nel 2020 cresciuti appalti»

 

«Si è detto che le opere» del decreto semplificazioni «sarebbero ancora bloccate per la designazione dei commissari: innanzitutto la lista c'è ma poi non è così, le opere non sono mai state bloccate, perché i poteri dei commissari sono stati attribuiti dal decreto semplificazioni ai responsabili unici di progetto. Gli appalti di Anas e Fsi sono cresciuti 43,3 mld rispetto ai 39,4 del 2019. È un florilegio ma lo dico: questo è stato possibile grazie alla condivisione, collaborazione, responsabilità in ciascuna forza politica», ha detto il presidente del Consiglio facendo riferimento a una critica che gli è stata mossa da Iv.

«Difficile governare con chi mina equilibri»

 

In questi giorni ci sono state «continue pretese, continui rilanci concentrati peraltro non casualmente sui temi palesemente divisivi rispetto alle varie sensibilità delle forze di maggioranza. Di qui le accuse, a un tempo di immobilismo e di correre troppo, di accentrare i poteri e di non aver la capacità di decidere. Vi assicuro che è complicato governare con chi mina continuamente un equilibrio politico pazientemente raggiunto dalle forze di maggioranza», ha detto il premier Conte.

«Maggioritario creerebbe instabilità politica»

 

Sulla proposta del sistema proporzionale «leggo delle interpretazioni, diciamo così maliziose. Negli anni passati abbiamo subito una frantumazione della rappresentanza. Sono emersi nuovi processi, anche in maniera dirompente, non possiamo fare una legge che costringa forze così diverse. Questo artificio contribuirebbe all'instabilità politica, non stabilirebbe il quadro», ha detto il premier Conte. Le forze politiche, dopo le elezioni «saranno chiamate a definire accordi programmatici di alto profilo per governare, in modo da consentire una solida prospettiva politica» ai cittadini, ha aggiunto il presidente del Consiglio.

«Serve politica per cittadini, o rischio rabbia»

«Servono un Governo e forze parlamentari volenterose, consapevoli delle difficoltà che stiamo attraversando e della delicatezza dei compiti, servono donne e uomini capaci di rifuggire gli egoismi e di scacciare via la tentazione di guardare all'utile persona. Servono persone disponibili a riconoscere l'importanza della politica. La politica è la più nobile tra le arti e tra i saperi, se indirizzata al benessere dei cittadini. Quando la politica si eclissa questa istanze rischiano di essere ai margini o, peggio di sfociare in rabbia o nello scontro violento». Ha detto il premier Giuseppe Conte.

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La diretta

12.35 Tajani: «Siamo tranquilli, FI compatta sul no»

«Siamo tutti tranquilli: Forza Italia è compatta». Lo dice Antonio Tajani, vicepresidente di Fi, parlando con i cronisti in Senato. A chi gli chiede di eventuali defezioni tra i senatori azzurri, Tajani risponde che a lui non risultano e che Fi sarà compatta sul No al governo.

12.30 Bonino: «Legge elettorale non è compito premier. No alla fiducia»

«Non è il suo compito, non spetta a lei né favorire né ostacolare, questa è una prerogativa parlamentare». Lo ha affermato Emma Bonino, a proposito della legge elettorale, intervenendo in Aula al Senato e rivolgendosi al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. «Basta fare un giro in un ospedale per capire che la situazione descritta da Conte non sia vera», ha detto ancora Emma Bonino di +Eu. «Non spetta a Conte nè favorire nè ostacolare le riforme a partire da quella della legge elettorale: è una prerogativa parlamentare. Cosa c'è di responsabile nelle posizioni tatragone, quasi dei diktat, che normalmente i colleghi M5S pongono, dal 'fine processo mai' alla situazione delle carceri? Ci serve un governo forte e responsabili e quello di Conte non lo era prima e non lo sarà dopo. Per questo non gli voterò la fiducia».

12.08 Segre: «Fiducia? Devo decidere ma se vengo da milano...»

«Deciderò quando sarò lì, ma se sono venuta da Milano...», risponde così la senatrice a vita Liliana Segre ai giornalisti che le chiedono se voterà la fiducia a Conte. «Di solito quelle di 90 anni stanno a casa, quindi faccia conto che io stia a casa, la nonna la lasciate stare», si schernisce.

11.50 Vertice del centrodestra alle 12.30 

È previsto intorno alle 12:30, a quanto si apprende, un vertice del centrodestra per fare il punto della situazione in vista del voto a palazzo Madama.

11.42 Amendola twitta: «Segre un esempio per tutti noi»



«Guardo Liliana Segre tra i banchi del Senato e penso a due parole che si inverano: disciplina e onore. Un esempio per tutti noi». Lo scrive su Twitter il ministro per gli Affari Ue Enzo Amendola.

11.03 Liliana Segre in Aula al Senato, tutti in piedi ad applaudirla

Applauso dell'assemblea di palazzo Madama per Liliana Segre in occasione della discussione generale sulle comunicazioni del premier Giuseppe Conte sulla crisi di governo dopo lo strappo di Iv. È Pier Ferdinando Casini, il primo a intervenire, a 'chiamare' il saluto per la Segre appena arrivata in Aula, che viene applaudita da tutti i senatori e tutti membri i del governo in piedi.

11.02 Casini: Conte recuperi rapporto con Iv

«Conte ha dimostrato in queste vicende una sua solidità e una capacità. Cerchi di recuperare un cammino comune con Iv, con chi ha fatto prevalere ragioni divisive. Quando in politica si fanno scelte sulla base del risentimento si pagano le conseguenze», ha detto nell'Aula del Senato Pier Ferdinando Casini del gruppo Per le Autonomie nel dibattito sulle comunicazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Annunciando il voto a favore del governo, Casini si dice «molto preoccupato perché non condivido in alcun modo il trionfalismo di chi si accontenta del pallottoliere e dimentica le ragioni della politica. Questa crisi è stata aperta da Iv in modo sbagliato e frettoloso ma non inaspettato visto che da mesi erano evidenti le ragioni del dissenso all'interno del governo. Per chi sostiene il governo è il problema è capire se da questa crisi esso esca più forte o più debole. Bisogna che questo governo allarghi la base di condivisione e non la restringa. Rischia di uscire con i numeri indeboliti ed una ricerca affannosa di qualche responsabile. E allora recuperiamo questo rapporto», ha concluso.

9.24 De Falco, se da Conte risposte concrete a emergenza, voto fiducia

«Se dal premier Conte arriveranno risposte concrete dal punto di vista della risposta sanitaria alla pandemia, voterò la fiducia. Se una nave affonda non puoi mandare solo due scialuppe...». Lo dice il senatore del Gruppo Misto Gregorio De Falco, conversando con i cronisti. «La strategia di Conte, secondo me, è quella di attingere se non a Renzi, ai renziani. Ma rischia anche lui di logorarsi così», osserva l'ex capitano di fregata.

9.24 Gasparri, voto Polverini atteso, al Senato nessuno di FI voterà fiducia

«Nessuno di Forza Italia voterà la fiducia». Sono le parole di Maurizio Gasparri ad Agorà. «La Polverini ha votato in dissenso sulla famiglia, sull'immigrazione. Incontrò il premier Conte, il suo voto unico era largamente atteso, preceduto da tradimenti palesi rispetto ai voti di Forza Italia alla Camera», dice riferendosi al voto espresso ieri da Renata Polverini, che ha detto sì alla fiducia al governo.

8.46 Monti, ieri Conte mi ha convinto si ancoraggio alla Ue, dirò voto in Aula

«Ho sentito Conte ieri e mi ha convinto soprattutto sull'ancoraggio alla Unione europea» e «diversi altri aspetti», come «guidare la maturazione del Paese nei prossimi due anni. Il premier chiede di poter arrivare alla fine della legislatura». Lo ha detto il senatore a vita ed ex presidente del Consiglio, Mario Monti, intervistato su Radio24. Alla domanda se voterà la fiducia, Monti ha replicato: «Per correttezza istituzionale lo dirò in Aula cosa voterò».

 

Ultimo aggiornamento: 22:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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