Renzi a Conte: «Sei un mezzo uomo, il tuo è un linguaggio da mafioso». Scontro sul reddito di cittadinanza

Il leader del Movimento 5 Stelle aveva invitato Renzi a «venire a dire senza scorta che non serve»

Sabato 17 Settembre 2022
Renzi a Conte: «Sei un mezzo uomo, il tuo è un linguaggio mafioso»
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Duro scontro a distanza tra Matteo Renzi e Giuseppe Conte sul reddito di cittadinanza. Un «mezzo uomo» che parla con «un linguaggio da mafioso della politica». Si alzano i toni della campagna elettorale ed è Matteo Renzi ad usare l'epiteto più duro, almeno fino ad oggi, di questa corsa al voto che è arrivata alle sue battute finali. Colpisce che il bersaglio di questa frase sferzante non sia nel centrodestra ma decisamente più a sinistra, si tratta di Giuseppe Conte.

A far perdere la calma all'ex premier sono state queste parole del leader pentastellato pronunciate dalla Sicilia: «Renzi parla di vergogna. Ma se non si vergogna lui, senatore della Repubblica, che si è fatto pagare dagli arabi e ha fatto una marchetta sul Rinascimento saudita, possono vergognarsi le persone che prendono il reddito di cittadinanza? Lui prende 500 euro al giorno», ha premesso con un attacco personale. Per poi aggiungere, rivolto ai cittadini che lo ascoltavano: «Secondo voi, tutte queste persone che applaudono prendono il reddito di cittadinanza? Renzi deve fare una cosa, venga, finalmente senza scorta, in mezzo alla gente a parlare, ad esporre le sue idee. Venga a dire che in Italia non occorre un sistema di protezione sociale. Venga a dirlo e non si nasconda».

Passano poche ore e - in questa frenetica campagna elettorale nella quale i leader battono a tappeto tutte le province d'Italia - Matteo Renzi si materializza a Genova e non usa toni diplomatici: «Ti devi vergognare Giuseppe Conte pensando che qualcuno possa picchiarmi. È incredibile questo modo di fare che inneggia alla violenza. Conte sei un mezzo uomo, abbi il coraggio di fare un confronto civile sui temi, questo è un linguaggio da mafioso della politica». Ma non basta: «Tre ore fa Palermo Conte ha detto "Renzi venga senza scorta a Palermo a dire che vuol togliere il reddito di cittadinanza". Cosa stai facendo Giuseppe Conte? Stai minacciando la violenza fisica», afferma Renzi.

In serata il leader M5s prova ad abbassare i toni e non controreplica con violenza: «Renzi la smetta con le furbizie e non stravolga le cose. Non scambi per un invito alla violenza l'appello che gli rinnovo: si confronti senza filtri con il mondo reale e ascolti la voce di chi non ha niente. L'unica vera minaccia è quella che Renzi rivolge ogni giorno verso chi è in gravi difficoltà economiche e non arriva neppure a metà mese». Che i toni si stiano alzando lo dimostra anche un episodio avvenuto a Napoli a un gazebo di Impegno Civico, la forza politica guidata da Luigi Di Maio. «I ragazzi di Impegno Civico sono stati malmenati - ha scritto il ministro degli Esteri - le loro magliette strappate, il gazebo distrutto. Questa non è campagna elettorale. Ma a chi fa della violenza uno strumento di propaganda politica dico di fermarsi e chiedere scusa. Spero che tutti gli schieramenti politici si uniscano al mio appello. Noi andiamo avanti con educazione e rispetto, queste minacce non ci intimoriscono, non ci fermano».

Il messaggio al Pd: deve cambiare nome in 5 Stelle

«Il Pd che vuole il reddito di cittadinanza e che archivia il nostro Jobs Act non è che sta cambiando idea, deve cambiare nome, si chiamano 5 Stelle». È il commento del leader di Italia Viva Matteo Renzi a margine di un comizio elettorale a Genova. «Credo che Letta stia sbagliando tutto poverino, uno che arriva e per prima cosa dice "aumentiamo le tasse"... - afferma Renzi -. Noi abbiamo una campagna elettorale in cui la Meloni guida i sondaggi, Salvini e Berlusconi fanno a gara a fare la flat tax più bassa, a fronte di questa mirabolante lista di promesse del centrodestra, cosa fa il Pd? Riflette e dice aumentiamo le tasse con l'imposta di successione. Geniale».

L'energia

«Io credo che il tema dell'energia sia il tema principale paradossalmente da prima della guerra perché la speculazione sull'energia è iniziata prima della guerra e ovviamente è esplosa con il conflitto ucraino - ha detto Renzi -. Ci sono due questioni la prima è sul breve periodo bisogna avere un accordo europeo per abbassare i costi e per rifondere non soltanto alle imprese energivore che sono ovviamente le più colpite ma anche le spese delle famiglie, i comuni per i campi sportivi i circoli le parrocchie. Il secondo tema è che è inutile che ci affidiamo alla Francia o agli altri paesi, noi non abbiamo il nucleare che serve in prospettiva, quello di nuova generazione. Dobbiamo sbloccare le rinnovabili che sono bloccate dalle sovraintendenze, dobbiamo andare a prenderci il gas in Adriatico. In Adriatico ci sono sei nuovi impianti che si sono presi i croati e non noi, abbiamo il petrolio in Basilicata che non prendiamo quanto potremo mettere questo Dobbiamo raddoppiare il tap e dobbiamo mettere questo rigassificatore al largo di Piombino».

 

Ultimo aggiornamento: 20:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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