Renzi attacca ancora D'Alema: «Ha rotto il Pd. Lealtà a chi vince le primarie»

Giovedì 27 Aprile 2017
Renzi attacca ancora D'Alema: «Ha rotto il Pd. Lealtà a chi vince le primarie»
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«Ben venga il rapporto con Pisapia ma una cosa è Pisapia, un'altra D'Alema». Lo dice Matteo Renzi a Porta a porta rispondendo a una domanda sulle possibili alleanze a sinistra. «Una cosa è se c'è scritto Pisapia, perché se c'è scritto Pisapia e si legge D'Alema, è un'altra storia. Lui ha rotto il Pd, ha fatto quello che ha fatto, ha brindato il giorno del referendum: se parli di quelli che hanno rotto il partito ai militanti, non li fanno entrare nelle cucine delle feste dell'unità», aggiunge.

«Non è che dal giorno dopo» le primarie del Pd «si riparte con le polemiche. I cittadini che votano Orlando e Emiliano si aspettano da loro la massima lealtà perché se poi fa polemica perde la faccia, io mi impegno a rispettare chi ha vinto», ha poi affermato Renzi.

I votanti alle primarie «secondo me saranno di più» di un milione «ma se anche fossero solo un milione, sarebbero 999.999 in più di quelli che decidono sul blog di Grillo o ad Arcore. Poi non facciano la morale a noi», ha sostenuto ancora l'ex premier.

Che il segretario del Pd sia anche il candidato premier «lo prevede lo statuto del Pd, non lo decido né io, né Orlando, né Emiliano ma le regole che tutti rispettiamo. La Merkel o Kohl, o nel Regno Unito Blair o Thatcher, o i grandi leader spagnoli, non avrebbero mai potuto fare tutte le riforme che hanno fatto se non fossero stati al contempo capi del governo e del partito», ha poi ribadito Renzi. «Ma il punto è che il Pd apre le proprie porte alla legittimazione democratica: chiunque sarà il segretario non si sarà auto-scelto e non si potrà dire che non c'è mandato popolare». 

Tema tasse: Renzi propone una riforma del fisco basata su tre sole aliquote fiscali. «Berlusconi ne aveva proposte due, 22% e 33%.

Bersani, quando si candidò, propose due aliquote anche lui, 22% e 42%... Io penso che il Pd, coinvolgendo di più, facendo tesoro degli errori che ho commesso, presenti un progetto con tre aliquote...».

A proposito della riforma elettorale, «innanzi tutto non si capisce quale sarà la legge elettorale: se ci fosse il Mattarellum, mi pare improbabile, le coalizioni sarebbero più semplici. Se c'è il proporzionale, come nella Prima repubblica, i partiti fanno gli accordi in Parlamento. Ma io volevo cambiare questo sistema, ora non venite a cercare me», ha poi osservato Renzi. «Non facciano giochini. Hanno in testa il Provincellum. Un sistema che non ha preferenze, che fa finta di avere i collegi, ma poi non si sa se passa il tuo candidato o no. Questo sistema giova a chi non ha un voto. A chi non ha la possibilità di tornare in Parlamento se non attraverso un colpo di fortuna. Facciano la legge elettorale che vogliono ma ci deve essere un sistema chiaro, per cui se io voto Renzi so che eleggo Renzi», sottolinea.

Ultimo aggiornamento: 28 Aprile, 14:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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