Brunetta: «Letta si è montato la testa
il governo rischia su legge Stabilità
e il Pd con Renzi finirà per spaccarsi»

Domenica 3 Novembre 2013
Renato Brunetta
Chiederete le dimissioni di Cancellieri? Certamente no - risponde Renato Brunetta a "L'intervista" di Maria Latella su Sky Tg24 - Ho espresso in una lettera la mia solidarietà al ministro. La stessa solidarietà che esprimerò martedì alla Camera. Ma no a due pesi e due misure, come avviene per Berlusconi».



«Doppiopesismo sul caso Ligresti e sul caso Ruby». Brunetta ha sottolineato che la sua posizione sarà quella ufficiale del Pdl: «Strumentalizzazioni sul caso Cancellieri per la vicenda di Giulia Ligresi? E' vero da sinistra, non dal Pdl. E quindi massima solidarietà al ministro, sottoposta a un attacco insopportabile. Ma perché nessuna solidarietà a Berlusconi? Il problema è il doppiopesismo sul caso Ligresti e sul caso Ruby. Questo paragone non è azzardato farlo, ma è azzardato non farlo, perché non è accettabile «he si condanni Berlusconi a sette anni di carcere senza aver commesso nulla».



«Decadenza Berlusconi? Il Pdl esce dal governo». «Non possiamo accettare il ricatto della governabilità - dice Brunetta - . Il voto sulla decadenza è incompatibile con nostra presenza nel governo. E la responsabilità sarà del Pd». Così Renato Brunetta, intervistato da Maria Latella su Sky Tg24. Il capogruppo Pdl ha ribadito che su Berlusconi «serve il voto segreto» e che quindi la questione sarà riproposta.



«Letta rischia, si è montato la testa». «Letta rischia molto di più sulla legge di stabilità che sul caso Cancellieri - sostiene Brunetta - Letta si è montato la testa dopo una fiducia afferrata per i capelli il 2 ottobre. Bisogna rivedere la manovra a partire dai contenuti sulla casa. Una legge di stabilità che si basa su ipotesi di crescita inverosimili e che quindi produrrà un aumento della pressione fiscale per tutti».



«Il Pd non vincerà, con Renzi si spaccherà». «Il Pd non vincerà le elezioni perché con Renzi segretario il partito si spaccherà, ne sono sicuro - dice Brunetta - L'ultimo giovane democristiano sta conquistando ciò che resta del Partito comunista. E' una storia bellissima, ma non so cosa ne pensano i duri e puri del partito. Renzi è il segno dei tempi, della crisi di un partito che non si sa più cosa sia e che per questo può avere a buon titolo un segretario come Renzi».



«Marina Berlusconi ha detto no, basta con l'accanimento». «Se ha detto mille volte di no perché continuate questo accanimento inutile? Non avete altro di cui parlare?» dice Brunetta replicando a una domanda sull'eventuale leadership di Marina Berlusconi. Schifani delegittimato, come dice Bondi? Il capogruppo del Pdl alla Camera, minimizza: «Noi siamo - scherza - un partito monarchico e anarchico al tempo stesso». Poi, più serio: «Credo che Schifani doveva partecipare all'ufficio di presidenza, come anche Alfano. Rispetto la loro posizione, ma ho detto loro questa mia convinzione».



Siparietto su Giovanardi. Quando Latella accenna una domanda sulle posizioni del parlamentare, Brunetta la interrompe: «Chi è Giovanardi?». Latella insiste: «Giovanardi dice che le leadership finiscono...». «Anche la leadership di Giovanardi si conclude» ironizza Brunetta. «Guardi - aggiunge - Berlusconi la leadership se l'è conquistata sul campo. Come si dice "tutti hanno il bastone di maresciallo nella propria giberna". Vale anche per le leadership. Io attendo che qualcun altro la conquisti. E questo vale anche per Marina».
Ultimo aggiornamento: 4 Novembre, 07:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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