Polverini alla fine si dimette
e taglia gli assessori da 15 a 10

Giovedì 27 Settembre 2012
Renata Polverini a Porta a porta
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ROMA - Polverini alla fine si dimette. La presidente della regione Lazio ha firmato lo lettera con cui fa ufficialmente un passo indietro, dopo aver determinato con proprio decreto la riduzione a 10 da 15 del numero degli assessori della Giunta regionale, riservando in capo alla Presidenza le competenze in materia di salute. Il taglio degli assessori della giunta regionale, aveva annunciato ieri Polverini, sarà il mio ultimo atto.



Le dimissioni.
La presidente della Regione Lazio ha firmato questo pomeriggio la lettera di dimissioni che è stata trasmessa al presidente del Consiglio regionale. Il 24 settembre, Polverini aveva comunicato la volontà di dimettersi agli assessori della giunta regionale e poi lo aveva annunciato pubblicamente in una conferenza stampa spiegando di averlo fatto «per una faida interna al Pdl » e precisando che le sue dimissioni erano «irrevocabili».



Cosa succede ora.
Una volta ricevuta la lettera di dimissioni della governatrice Polverini, il presidente del Consiglio regionale del Lazio Mario Abbruzzese dovrà emettere il decreto di scioglimento del Consiglio regionale. Stando ai tecnici della Pisana, tuttavia, non ci sarebbero limiti di tempo per varare il provvedimento, ma, una volta sciolto il consiglio regionale, Polverini avrebbe 90 giorni di tempo per emettere il decreto che indice le elezioni. Dalla data di emissione del decreto di indizione delle elezioni alla data del voto vero e proprio devono passare almeno 45 giorni (quelli per la campagna elettorale) ma non c'è un tempo massimo, anche se prassi, convenienza e anche una sentenza della Corte costituzionale del 2003, vorrebbero tempi non esageratamente lunghi. Dopo le dimissioni da governatore di Piero Marrazzo, le elezioni furono indette con decreto il 26 gennaio 2010 e poi si tennero il 28 e 29 marzo 2010, circa due mesi dopo.



Il taglio degli assessori. La precedente giunta contava 15 assessori, 16 con al Polverini che ha le deleghe alla sanità. Restano in giunta con le deleghe allargate Fabiana Santini (Cultura, Sport, Politiche Giovanili e Turismo); Maria Zezza (Politiche per il lavoro e formazione professionale, Istruzione e diritto allo studio); Fabio Armeni (Risorse Umane, Demanio e Patrimonio); Teodoro Buontempo (Politiche per la Casa, Terzo Settore, Servizio Civile e Tutela dei Consumatori); Giuseppe Emanuele Cangemi (Enti Locali e Sicurezza, Ambiente e Sviluppo Sostenibile, Politiche dei rifiuti); Stefano Cetica: Risorse strategiche (Programmazione, Bilancio, Informatizzazione); Luciano Ciocchetti (Politiche del Territorio e dell'Urbanistica, che è anche vice presidente); Pietro Di Paolantonio (Sviluppo economico e Agricoltura); Aldo Forte (Politiche Sociali e della Famiglia); (Luca Malcotti) Infrastrutture e Lavori Pubblici, Politiche della mobilità e Trasporti.



Perdono dunque il posto Stefano Zappalà (Turismo e marketing made in Lazio; Marco Mattei (Ambiente e Sviluppo sostenibile); Gabriella Sentinelli (Istruzione e Politiche per i giovani); Angela Birindelli (Politiche agricle e Valorizzazione dei prodotti locali) e Francesco Lollobrigida (politiche mobilità e trasporto pubblico locale).



«Altro che dimissioni, la Polverini ha convocato la Giunta e nominato nuovi direttori generali, tra cui 2 già sospesi dal Tar del Lazio - ha commentato il capogruppo dei Verdi alla regione Lazio, Angelo Bonelli -. Questa è ordinaria amministrazione? Ma che film stiamo vedendo? Ma la Polverini non s’era dimessa? Com’è possibile che ha fatto nomina conferimento incarichi compresi quelli che erano già stati annullati dal Tar, ovvero quello all’avvocato Giuliano Bologna (di cui non sono indicati nell’organigramma regionale né il curriculum, né la retribuzione), e quello di Raffaele Marra (155.294,23 euro l’anno). Per quale ragione non ha trasmesso le sue dimissioni al presidente del Consiglio, cosa sta accadendo?».



Il Pd: ridurre i consiglieri a 50 e poi al voto. «Dopo la decisione dei Presidenti delle Regioni di chiedere al Governo l'emanazione di un decreto legge per ridurre i consiglieri regionali da 70 a 50, il percorso per arrivare subito alle elezioni è tracciato. Appena emanato il decreto, il Consiglio regionale deve essere convocato per modificare la legge regionale, senza la necessità di procedere alla modifica dello Statuto che prevede una doppia lettura». Lo sostiene in una nota il capogruppo Pd in Regione Esterino Montino. «Nella stessa seduta si può procedere ai necessari e marginali ritocchi alla legge elettorale. Per fare tutto questo occorrono poche ore di lavoro, non mesi. Così si potrebbe andare al voto tra la fine di novembre e i primi 10 giorni di dicembre. La Polverini dunque tolga il disturbo e presenti le dimissioni invece di baloccarsi in vendette personali e in rinnovi contrattuali ai suoi amici - prosegue -. Il Lazio ha bisogno di voltare pagina. Lo dicono i sindacati, lo dice Confindustria, lo dice la Chiesa. Lo dicono i cittadini esasperati, lo richiede la sanità allo sfascio, i trasporti nel caos, la questione rifiuti che è lì pronta a esplodere. Non basta il rating per risollevare il Lazio e l'annuncio dell'assessore Cetica che proseguirà il suo lavoro nell'ordinaria amministrazione più che una banale constatazione suona come una vera minaccia. La Polverini si dimetta oggi, e si vada subito alle elezioni».
Ultimo aggiornamento: 29 Settembre, 12:15

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