La corsa al Colle è sulla linea di partenza e sono oltre venti i grandi elettori positivi al Covid o in quarantena che si sono già 'prenotati' per partecipare all'elezione del presidente della Repubblica nel seggio speciale allestito nel parcheggio di Montecitorio.
Venti Grandi elettori positivi
Ha il Covid anche Giuseppe Brescia, deputato M5s: «Purtroppo sono in isolamento e non potrò essere in aula - dice all'Ansa -. Ringrazio chi in queste ore sta lavorando per permettere a tutti i grandi elettori di non mancare a un appuntamento così importante». Non è escluso che domattina venga aggiornato e aumenti il numero dei parlamentari e delegati regionali indirizzati al seggio speciale, dove le operazioni di voto saranno seguite da due segretari di presidenza e altri funzionari della Camera. Per questi elettori, una volta compilata la scheda, c'è l'obbligo di rientro al domicilio, senza fermarsi in luoghi pubblici o incontrare altre persone. E così avverrà per gli altri scrutini se, in base alla convinzione diffusa, ne serviranno almeno quattro. In Aula l'ingresso avverà a scaglioni, a cominciare da quello dei primi 60 dei 1.009 che hanno diritto al voto, fra cui i deputati con disabilità, i senatori a vita e i senatori in ordine alfabetico da Patty Abbate a Maurizio Campari. Dalle 16.41, secondo il programma, toccherà ai deputati (Riccardo Zucconi l'ultimo dell'elenco), e tre ore più tardi ai 58 delegati regionali.
Fioramonti bloccato in Sudafrica
Non voterà Lorenzo Fioramonti, ex ministro dell'Istruzione e deputato di FacciamoEco, bloccato in Sudafrica, perché positivo al Covid. Nessuno al momento scommette su un'elezione rapida. Prima dell'inizio della votazione verrà definita anche l'organizzazione della giornata di martedì: in mattinata si riuniranno prima l'ufficio di presidenza congiunto di Camera e Senato e poi, a mezzogiorno, i capigruppo di Montecitorio e Palazzo Madama con il presidente della Camera, Roberto Fico.