Presidente della Repubblica, Renzi è decisivo: la tela con la destra contro i candidati Pd

I contatti con Salvini: pressing per Draghi, ma è disponibile a trattare su altre soluzioni. Nei 5Stelle tensioni su Conte, che convoca i gruppi

Domenica 7 Novembre 2021 di Marco Conti
Presidente della Repubblica, Renzi è decisivo: la tela con la destra contro i candidati Pd

«Dopo quello che gli hanno fatto è chiaro che li farà ballare». Michele Anzaldi, deputato di Iv, non sempre condivide il suo leader, ma di Matteo Renzi conosce le reazioni e se le aspetta proprio in vista della partita del Quirinale.

All’annuncio di una «rottura di fiducia a tutto campo», fatto da Enrico Letta dopo il voto che ha affossato il ddl Zan, era seguita una correzione di rotta, ma da ieri l’altro i rapporti tra dem e Iv sono di nuovo tesi per la mancata solidarietà del segretario del Pd alla pubblicazione dell’estratto conto bancario dell’ex premier a seguito dell’inchiesta su Open che sarebbe stata salutata da Letta con la foto sui social di un bicchierino di ponce alla livornese. «Il mio ponce non ha nulla a che vedere con le vicende fiorentine», si affretta a spiegare il giorno dopo Letta. Sarà, ma tra un pisano e un fiorentino è complicato metter pace e, come ricorda il presidente di Iv Ettore Rosato, «in politica i tempi sono tutto». 

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Ma se il presunto tradimento renziano non è riuscito a spiegare l’affossamento del ddl Zan, è anche vero che Renzi da sempre rivendica di aver voluto Mario Draghi a Palazzo Chigi mentre i dem, gestione Zingaretti, inseguivano il Conte-ter. Ora per l’ex premier, Draghi «può far tutto» e «sarebbe un grandissimo Presidente della Repubblica, è un grandissimo presidente del consiglio e sarebbe un grandissimo presidente delle istituzioni europee». Come dire che sarà l’attuale premier, e non i partiti, a scegliere cosa fare e che è sbagliato che i leader pensino di poter decidere per lui a seconda delle rispettive convenienze elettorali.

Nel frattempo Renzi sembra essere quello che sta meno con le mani in mano e, mentre Giuseppe Conte si intrattiene in cene e compleanni che generano nuovo nervosismo nel M5S obbligandolo a convocare i gruppi proprio per discutere di Quirinale, l’ex sindaco di Firenze lavora alla Leopolda avendo già in tasca un rapporto privilegiato con il centrodestra - via Salvini - proprio per mettere in difficoltà l’asse Pd-M5S.
Il centrodestra si presenta alla sfida avendo 449 grandi elettori su un totale di 1007.

Il centrosinistra, composto anche dai 5S, 412. Italia Viva ne ha 43 mentre il gruppo misto e formazioni minori ne contano 103. Con i voti di Iv, le destre arriverebbero a 492: a un soffio dal quorum di 504, raggiungibilissimo grazie al Misto.

Qualora Draghi dovesse decidere di trasferirsi al Quirinale, Renzi è pronto a diventarne il portabandiera, insieme a tutti i leader dell’attuale maggioranza, sposando però anche la prospettiva di una legislatura che deve andare avanti per non compromettere gli impegni assunti con Bruxelles. Su questo punto Renzi ha più argomenti da spendere con i parlamentari che hanno il terrore del voto anticipato, rispetto a Letta e Conte che sulla questione non hanno mai del tutto convinto i rispettivi gruppi di Camera e Senato.

Ma il «grande tattico di Rignano», come lo definisce Gianfranco Rotondi, è pronto a dare il meglio di sé qualora Draghi dovesse decidere di rimanere a Palazzo Chigi e l’uscente Sergio Mattarella non accettare un nuovo mandato. In questo spazio l’ex premier tenterà di essere nuovamente il king maker, dopo esserlo stato sette anni fa, anche per garantirsi una sopravvivenza politica che passa per l’elezione di un Presidente non più scovato nella riserva della sinistra e tantomeno frutto dell’immaginario grillino di sette anni fa. Impossibile per il leader di Iv condividere la candidatura di Berlusconi ma praticabile la scelta tra le fila centriste dove, per ora ci sono i nomi di Marta Cartabia, Pier Ferdinando Casini e Maria Elisabetta Alberta Casellati.
Il colpo di teatro può riuscire a Renzi qualora riuscisse a convincere tutto il centrodestra che la legislatura deve andare comunque avanti anche qualora Draghi dovesse andare al Quirinale. Salvini ieri ha battuto un colpo.
 

Ultimo aggiornamento: 8 Novembre, 16:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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