F35, Pinotti: «Lecito pensare a una riduzione. Pronti a chiudere e vendere 385 caserme»

Domenica 16 Marzo 2014
Roberta Pinotti
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Sugli F35 lecito immaginare una razionalizzazione, si pu ridurre e rivedere, ma prima «bisogna chiedersi che difesa vogliano, quale tipo di protezione ci può servire. C'è un impegno assunto dal governo, aspettiamo la fine dell'indagine conoscitiva per prendere le decisione». Lo ha detto il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, su Sky Tg24 a «L'intervista» di Maria Latella.



«Capisco che tutti si facciano la domanda sul finaziamento degli F35, perché nell'immaginario collettivo si tratta di un caccia bombardiere e fa pensare a un velivolo di aggressione - ha spiegato il ministro della Difesa -. Quando io ho detto che si può rivedere e tagliare, non pensavo solo agli F35. Ci servono l'Aeronautica e la difesa aerea? Questa è la domanda che dobbiamo farci, e sulla base di questo dobbiamo decidere. Il governo ha assunto l'impegno con il Parlamento di attendere le conclusioni di un indagine conoscitiva che è in corso. Io ho usato tre verbi: ripensare, rivedere e ridurre e credo che questi verbi saranno applicati a tutti i programmi di spesa, non solo a quelle nel campo della difesa».



Il ministero della Difesa è pronto a fare la sua parte per i risparmi e la spending review, in particolare a tagliare il personale e a chiudere 385 caserme o presidi, per poi vendere gli immobili, ha aggiunto Pinotti, annunciando che entro un mese arriverà in Consiglio dei ministri un provvedimento ad hoc e che sarà allestita una task force attiva 12 ore al giorno «per dare risposte, per non perdere tempo per mettere i beni della Difesa a disposizione dei Comuni, degli enti locali e anche dei privati. Da tanti anni ci sono immobili fermi, risolvere questo problema non sarà semplice ma è un dovere patriottico».



Per quanto riguarda i tagli, «stiamo passando da 190 mila a 150 mila militari da qui al 2024, e pensiamo di tagliare 20 mila unità del personale civile della Difesa. E se ci sono ancora attendenti, li taglieremo».



Sulla vicenda dei Marò «errori ne sono stati fatti tanti, dalle regole di ingaggio alla mancanza di una chiara strategia. Ma ora non è utile concentrarsi su questo, serva grande unità nazionale», ha poi affermato Pinotti, ribadendo che «i nostri Marò non possono essere giudicati in India».



Sulla vicenda dell'Ucraina «lunedì ci sarà una riunione di tutti i ministri degli Esteri europei: è importante che la posizione dell'Europa sia unitaria. Violare l'integrità territoriale di un Paese non è possibile e già lunedì si ragionerà di sanzioni di possibili, ma auspico si tengano aperte le porte

del dialogo», ha rilevato ancora il ministro della Difesa.



«Mi auguro che la candidatura di Berlusconi alle Europee resti una provocazione o una tentazione che

non sortisca quanto oggi viene affermato», ha poi avvertito Pinotti parlando della volontà dell'ex premier di candidarsi nonostante la condanna per frode fiscale. Il ministro ha poi ricordato che «per effetto di una legge votata anche dal suo partito, la legge Severino» Berlusconi non può candidarsi.
Ultimo aggiornamento: 17 Marzo, 10:52

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