«Non credo al fatto che qualcuno possa seguirlo su questa strada. Viene da una tradizione politica dove mi auguro che l'io scemi come intensità nel noi, e lui non c'è mai riuscito pienamente. È questo il suo limite più grande». Lo afferma Michele Emiliano, presidente della Puglia durante il faccia a faccia di Giovanni Minoli in onda su La7, parlando di Matteo Renzi e dell'ipotesi che il segretario uscente del Pd possa dare vita a un proprio partito.
«Chi ha votato Pd - prosegue - lo ha fatto in una condizione di difficoltà come nelle paludi del Vietnam.
Ultimo aggiornamento: 15:09
© RIPRODUZIONE RISERVATA «Chi ha votato Pd - prosegue - lo ha fatto in una condizione di difficoltà come nelle paludi del Vietnam.
Ci siamo battuti strada per strada, con il vento contro e ci hanno pure insultato. La soddisfazione più bella è sentire che vogliono una mano quelli che ci hanno insultato». Parlando di Calenda, Emiliano aggiunge: «Viene da Monti, poi ha votato per la lista Bonino poi, improvvisamente, ha deciso di iscriversi al Pd e ha cominciato a dire "noi". Tutto questo in una giornata. Uno così non lo voglio vicino. L'ho misurato sulla vicenda dell'Ilva: qualunque ministro dello Sviluppo economico avrebbe voluto discutere con il sindaco e con il presidente della regione la vicenda della più importante acciaieria italiana, invece lui ci ha tenuto fuori dal tavolo per non avere contraddizioni».