La scalata di Parisi agita Forza Italia: guerriglia nel centrodestra

Venerdì 22 Luglio 2016 di Emilio Pucci
La scalata di Parisi agita Forza Italia: guerriglia nel centrodestra
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La resistenza dei big azzurri è a oltranza. Non solo sul ruolo di coordinatore che potrebbe ricoprire Parisi, quanto sulla strategia futura. L'ex direttore generale della Confindustria sposa il no al referendum, ma il suo atteggiamento è la critica dello stato maggiore di FI è morbido. Inoltre quel sì' a Renzi, al suo governo, prefigura lo schema Confalonieri, un lodo che, sottolineano i malpancisti, porta ad un nuovo patto del Nazareno che la maggioranza del partito ha già respinto al mittente. Il piano dei no a Parisi senza se e senza ma è quello di arrivare ad una struttura parallela, una sorta di cellula dormiente qualora si scegliesse la strada di far nascere un quarto polo che, insieme ad Alfano e Verdini, potrebbe fungere da ago della bilancia in Parlamento. «Noi spiega un esponente di peso di Forza Italia così non ci stiamo».

IL SUMMIT
Per ora è solo attesa. Oggi i capigruppo, i vice, Toti, Gelmini, Carfagna, Tajani, Matteoli varcheranno il cancello di villa San Martino. Per un giorno di festa, per salutare il recupero di Berlusconi dopo l'intervento al cuore. «Ma non ci sarà alcun brindisi se dovessimo partire dal manifesto di chi ha perso le elezioni a Milano e si autoproclama leader del centrodestra», e' il coro unanime. Nessuno ha preso bene l'annuncio di Parisi di convocare per settembre gli stati generali del centrodestra. In FI da tempo ognuno viaggia per sé, solo il governatore della Liguria ha cercato di unire il partito in nome di una maggior democrazia e meritocrazia. Ora lo schiaffo, con il Cavaliere che pensa al candidato del centrodestra sconfitto da Sala come manager di un futuro movimento. Per superare il partito e scegliere i fedelissimi da schierare nelle liste.
 
«Non ci facciamo certo rottamare, meglio lo strappo», e' la rivolta di big e peones. Che il Cavaliere si sia stufato delle liti interne è un dato di fatto, ma l'obiettivo dei dirigenti azzurri è quello di arrivare ad un ufficio politico, a far sì che siano le primarie a scegliere la guida del centrodestra. Toti e Maroni si vedranno domani ad Arezzo, presenziando alla iniziativa della Meloni, per dar voce al fronte delle regioni del nord contro il referendum e anche Salvini ha chiuso completamente la porta ad un asse con Parisi, «meglio andare al luna park piuttosto che ad una convention con Passera ed Alfano», ha tagliato corto. Il partito della lista unica, ovvero di chi crede che l'unica alleanza possibile sia con il Carroccio e con Fdi, è sul piede di guerra. E non si esclude che il braccio di ferro su organigrammi e linea da tenere non possa portare ad una scissione.

LE MOSSE
In realtà Berlusconi ha fatto sapere di non aver deciso nulla, che è aperto al confronto e non vuole liquidare nessuno, anche se l'intenzione di affidare il partito all'ex di Confindustria c'è. Ma dietro la mossa di Parisi c'è la figlia Marina, il posizionamento dell'opposizione responsabile è targato Fininvest, con i buoni uffici di Letta. Del resto l'intesa tra Renzi e Confalonieri è ben salda e non prevede solo alcuni passaggi sulle tv sulle ragioni del sì. Il premier ha apprezzato, fanno sapere i fedelissimi, il manifesto di Parisi.

I dem non escludono che l'ex presidente del Consiglio possa aprire un nuovo canale. Di contro c'è il fronte del no che si sta organizzando. «Berlusconi si sta disintossicando della politica, non vuol sentir piu' lamentele», fanno sapere i fedelissimi del Cavaliere. Ad essere ottimisti sul futuro di FI, sulla possibilità che non si chiuda il partito sono rimasti in pochi. «Tutte agitazioni inutili osserva Tajani - non credo che ci siano erede, qui comanda solo Berlusconi». «Berlusconi è FI, sono convinto che lavora per rafforzarla», afferma Marin. Ma la vecchia guardia punta il dito contro Parisi. «Dicendo che Berlusconi è solo il fondatore di Fi lo offende, lui è la storia, non si può certo trattarlo così», si inalbera Matteoli. Oggi l'argomento Parisi che ieri ha detto no, non sarà lui il coordinatore, difficilmente verra' affrontato ad Arcore ma la tensione in Forza Italia resta alle stelle.

Ultimo aggiornamento: 23 Luglio, 09:43

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