Open Arms, Salvini: «Rischio 15 anni per aver difeso l'Italia» Conte in aula: «Lui voleva farmi apparire debole»

A Palermo il processo per il leader della Lega, accusato di sequestro di persone e rifiuto di atti di ufficio, per non avere autorizzato nell'agosto 2019 lo sbarco di 147 migranti

Venerdì 13 Gennaio 2023
Open Arms, riparte il processo a Salvini: «Rischio 15 anni per aver difeso l'Italia». In aula Conte, Di Maio e Lamorgese

Riprende oggi il processo a Matteo Salvini, accusato di sequestro di persone e rifiuto di atti di ufficio, per non avere autorizzato nell'agosto 2019 lo sbarco di 147 migranti a bordo della nave Open Arms. Oggi in aula l'ex premier Giuseppe Conte e gli ex ministri Luigi Di Maio e Luciana Lamorgese che dovranno deporre all'Ucciardone di Palermo.

 

Salvini: «Rischio 15 anni per aver difeso l'Italia»

«Oggi sono per l'ennesima volta a Palermo, nell'Aula Bunker dell'Ucciardone famosa per i maxiprocessi contro i mafiosi, per il processo OpenArms.

Rischio fino a 15 anni di carcere per aver difeso l'Italia e i suoi confini, salvando vite e facendo rispettare la legge. Sono attesi come testimoni dell'accusa Giuseppe Conte, Luigi Di Maio e Luciana Lamorgese, non ci annoieremo. Vi abbraccio e vi aggiorno». Così, su Facebook, Matteo Salvini.

Bongiorno: «Pronta denuncia, la depositiamo lunedì»

«È già pronta e sarà depositata lunedì in sei procure della Repubblica una denuncia». Lo ha detto l'avvocato Giulia Bongiorno, all'inizio dell'udienza del processo OpenArms che vede imputato il suo assistito Matteo Salvini, secondo quanto riporta una nota della Lega. Il legale si riferisce - precisa la stessa nota - alle rivelazioni sul sommergibile Venuti della Marina che nell'agosto 2019 aveva ripreso, fotografato e registrato l'attività della ong spagnola, senza che l'importante informativa fosse inserita nei fascicoli valutati dalla magistratura e in particolare da Tar e procure e senza che potesse essere visionata dal Parlamento.

 

Conte: «Su redistribuzione migranti litigai con gli altri leader europei»

«Costrinsi i leader europei ad affrontare il tema dei flussi migratori radicalmente, fermando la discussione nel corso di un vertice europeo e minacciando che non saremmo andati avanti se non avessimo affrontato questo argomento e concordato che la gestione dei flussi non poteva essere affidata ai Paesi di primo approdo. Ci fu un litigio, uno scontro dialettico con i leader di Francia e Germania, in particolare, e restammo tutta la notte a parlarne finchè nelle conclusioni ottenni la formula degli "sforzi congiunti"». Così l'ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte, leader dei 5Stelle, ricorda il suo impegno, nel 2018, per una redistribuzione dei profughi tra i Paesi europei.

Conte sta deponendo al processo all'ex ministro dell'Interno Matteo Salvini imputato a Palermo di rifiuto di atti d'ufficio e sequestro di persona. Avrebbe, secondo l'accusa, illegittimamente negato alla ong Open Arms con 147 profughi salvati in mare ad agosto 2019 di approdare a Lampedusa e altrettanto illegittimamente avrebbe tenuto a bordo i migranti privandoli della libertà personale. «Da subito quando mi insediai nel 2018 - ha spiegato - compresi che uno degli aspetti fondamentali era ottenere un passo avanti dall'Europa nella gestione complessiva del fenomeno, cioè non potevamo gestire il fenomeno da soli e infatti elaborai di mio pugno con il mio staff e con diplomatici un progetto da presentare ai leader europei».

«Nel primo vertice europeo del giugno 2018 presentai un documento con 10 obiettivi che voleva affrontare il tema complessivamente - ha proseguito - e c'era un passaggio centrale sulla redistribuzione come momento di organica politica per la gestione e la regolazione dei flussi a livello europeo». «Di fronte ai colleghi degli altri Paesi che volevano trattare la questione come uno dei punti all'ordine del giorno mi impuntai», ha concluso.

Ultimo aggiornamento: 15:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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