Migranti, Lamorgese: «Non è giusto che li salvi solo l'Italia. Noi accogliamo, gli altri no»

Le parole del ministro dell'Interno: «Non può essere un carico che deve avere solo il Paese di primo approdo»

Giovedì 4 Novembre 2021
Migranti, Lamorgese: «Non è giusto che li salvi solo l'Italia»
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Corridoi umanitari per accogliere i profughi: l'Italia è favorevole ma non può essere lasciata sola. Lo dice il ministro Luciana Lamorgese. «Abbiamo navi di ong che hanno tanti migranti a bordo. È giusto che si salvino, ma è ingiusto che sia solo l'Italia» a farlo. «Non può essere un carico che deve avere solo il Paese di primo approdo». Lo ha detto il ministro dell'Interno parlando alla firma di un protocollo d'intesa per corridoi umanitari di afghani. «È ingiusto anche perchè siamo in pandemia e abbiamo difficoltà organizzative.

Di questo - ha aggiunto - ne ho sempre parlato con la commissaria europea Ylva Johansson e lo farò anche in questi giorni. Serve maggiore partecipazione dei Paesi europei per una giusta redistribuzione dei migranti secondo il principio di solidarietà».

Sono 1.200 gli afghani bisognosi di protezione internazionale che arriveranno in Italia attraverso corridoi umanitari. Lo prevede un protocollo d'intesa siglato oggi al Viminale - alla presenza del ministro dell'Interno Luciana Lamorgese - con i rappresentanti della Farnesina, della Cei, della Comunità di Sant'Egidio, della Federazione delle Chiese Evangeliche, della Tavola Valdese, dell'Arci, dell'Oim, dell'Unhcr e dell'Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e il contrasto delle malattie della povertà (Inmp). L'obiettivo dell'intesa è quello di aprire un canale di ingresso legale per i cittadini afghani provenienti da Pakistan, Iran ed eventuali altri Paesi di primo asilo o Paesi di transito.

«Quest'estate gli aerei militari hanno portato in Italia circa 5mila afghani. Oggi abbiamo firmato il protocollo d'intesa per farne arrivare altri 1.200 ed io mi auguro che, con l'impegno di tutti, si arrivi a duemila. In un recente incontro internazionale ho notato che non tutti i Paesi europei hanno questa propensione all'accoglienza, al rispetto dei diritti umani. Non sempre l'Europa è presente, non tutti erano d'accordo con l'accoglienza, dicevano "diamo risorse ma a casa loro"». Il popolo afghano, ha ricordato Lamorgese, «ha sofferto e si è trovato in grandissima difficoltà. L'Italia è un Paese accogliente, abbiamo aumentato i posti nella rete Sai (Sistema di accoglienza e integrazione) proprio perchè essa garantisce un percorso di integrazione diverso, con conoscenza della lingua e rispetto delle regole ed il Governo è stato dalla parte del ministero dell'Interno che ha proposto l'iniziativa».

La questione dei lavoratori stagionali

Questa mattina Lamorgese ha incontrato il Commissario europeo per la Giustizia, Didier Reynders. Nel corso del bilaterale è stato affrontato il tema della gestione dei flussi migratori anche in ragione della costante pressione proveniente dal Nord Africa. Lamorgese ha ribadito l'esigenza di una forte solidarietà europea che consenta la redistribuzione dei migranti che sbarcano in Italia e di un impegno dell'Unione per sviluppare partenariati strategici con i Paesi di origine e transito dei flussi, a cominciare da Tunisia e Libia. Per quanto attiene al contrasto allo sfruttamento dei migranti da parte delle organizzazioni criminali in agricoltura, ed in altri settori, è stata condivisa la necessità di porre in essere più efficaci strategie comuni, anche con il ricorso a canali regolari di ingresso per i lavoratori stagionali. Il ministro Lamorgese ha richiamato la recente sottoscrizione in Italia, insieme ai ministri Orlando e Patuanelli e all'Anci, di un protocollo per la prevenzione e il contrasto dello sfruttamento lavorativo in agricoltura e del caporalato, che prevede, tra l'altro, una più intensa collaborazione a livello locale.

Un focus è stato poi dedicato al fenomeno delle discriminazioni e dei crimini d'odio on line, che, proprio recentemente, ha registrato una significativa crescita, e alla conseguente necessità di migliorare la tutela delle vittime. Sul punto, il ministro Lamorgese ha rappresentato l'esperienza italiana, evidenziando il ruolo cruciale svolto dalle Forze di polizia e, in particolare, dalla Polizia postale e delle comunicazioni per un costante monitoraggio della rete, sia ai fini preventivi che repressivi. Ha ricordato, altresì, il ruolo svolto dall'Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (OSCAD), organismo interforze che opera presso il Viminale con l'obiettivo di agevolare le denunce dei crimini d'odio e monitorare il fenomeno. Tale esperienza italiana è stata apprezzata dal Commissario Reynders che ha sottolineato l'esigenza di una intensificazione degli interventi a livello europeo, prevedendo anche iniziative per promuovere la formazione degli operatori di polizia.

Ultimo aggiornamento: 15:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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