Giorgia Meloni, telefonata con Zelensky: «Pieno sostegno alla causa della libertà». Il presidente ucraino: grazie Italia

La leader di FdI ha ribadito che la dichiarazione di annessione di quattro regioni ucraine da parte della Federazione Russa non ha alcun valore giuridico e politico

Martedì 4 Ottobre 2022
Giorgia Meloni, telefonata con Volodymyr Zelensky: «Referendum non hanno alcun valore giuridico»
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Prima telefonata tra il presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni e il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky. Lo fa sapere una nota di FdI, in cui si spiega «che nel corso della conversazione, Zelensky si è congratulato con Meloni per la vittoria di Fratelli d'Italia alle elezioni politiche e si è detto certo di poter contare su una proficua collaborazione con il prossimo Governo italiano. Zelensky ha ringraziato, inoltre, per il sostegno dell'Italia anche in merito al nuovo decreto sull'invio delle armi appena esaminato dal Copasir e ha formulato l'auspicio che Meloni possa recarsi quanto prima a Kiev».

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Nella telefonata con Volodymyr Zelensky, Giorgia Meloni ha ringraziato il presidente ucraino per le congratulazioni e ha ricordato la vicinanza che Fratelli d'Italia e i Conservatori europei hanno dimostrato nei confronti di Kiev fin dal primo giorno della guerra. Meloni, spiega una nota di FdI, «ha confermato il suo pieno sostegno alla causa della libertà del popolo ucraino, ha ribadito che la dichiarazione di annessione di quattro regioni ucraine da parte della Federazione Russa non ha alcun valore giuridico e politico e ha sottolineato il suo impegno per ogni sforzo diplomatico utile alla cessazione del conflitto».

Il presidente ucraino, a poche ore dall'esito delle elezioni italiane, aveva già espresso via social le congratulazioni a Meloni.

C'era stato uno scambio di tweet. Mentre ora arriva il primo colloquio tra Zelensky e la presidente del consiglio in pectore Meloni. 

 

Biden a Zelensky, sanzioni a chi sostiene referendum

Anche il presidente degli Stati Uniti ha avuto un colloquio telefonico con Zelensky. Joe Biden si è impegnato a continuare a sostenere l'Ucraina contro l'aggressione della Russia «per tutto il tempo necessario» e a imporre sanzioni contri qualsiasi Paese che sostenga l'annessione di territorio ucraino. Lo riferisce la Casa Bianca in una nota sulla telefonata tra il presidente americano e il leader ucrainao. Biden ha annunciato a Zelensky l'invio di nuove armi per 625 milioni di dollari. Il presidente ha anche affermato la volontà degli Stati Uniti di continuare ad «imporre alti costi a qualsiasi individuo, entità o paese che fornisca supporto alla presunta annessione della Russia».

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Italia, quinto decreto armi da inviare a Kiev

Il Governo Draghi itanto, con uno dei suoi ultimi atti, si prepara a licenziare il nuovo decreto interministeriale sulla «cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari» all'Ucraina. I contenuti classificati del provvedimento sono stati illustrati oggi - come nelle altre quattro volte precedenti - dal ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, al Copasir. Quest'ultimo, informa il presidente Adolfo Urso, ha riscontrato l'aderenza del testo «alle indicazioni e agli indirizzi dettati dal Parlamento». In attesa del nuovo esecutivo di centrodestra, dunque, non si arresta il sostegno militare dell'Italia a Kiev. Sul punto c'è l'accordo della premier in pectore, Giorgia Meloni.

Mosca non l'ha presa bene. «Le forniture di armi all'Ucraina non aiutano a risolvere il problema del caro-bollette», ha scritto sui social l'ambasciata russa a Roma, postando immagini di missili anti-carro e bombe da mortaio italiane finite nelle mani dei militari di Putin. C'è anche una guerra di informazione che si combatte e la rappresentanza diplomatica russa in Italia è spesso in prima linea.

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La controffensiva ucraina nell'Est e nel Sud del Paese necessita di massicci rifornimenti di materiale bellico e tutti gli alleati stanno procedendo alla spedizione di armamenti, Stati Uniti in testa, che hanno appena annunciato ulteriori aiuti per 1,1 miliardi di dollari: tra le armi che saranno inviate ci sono altri 18 Himars, lanciarazzi multipli con una gittata fino ad una settantina di km, considerati un 'game changer' per la loro efficacia. La Danimarca ha approvato un altro pacchetto di aiuti per 145 milioni di euro ed un accordo con Germania e Norvegia per la produzione del sistema di artiglieria Zuzana II.

Sui materiali italiani non ci sono dati ufficiali. L'elenco è "coperto" ed i membri del Copasir sono tenuti a rispettare il segreto: finora si è parlato di missili controcarro, sistemi di difesa aerea Stinger, mortai, mitragliatrici pesanti e leggere, munizionamento di artiglieria, cingolati per trasporto truppe, veicoli Lince con blindatura antimine, sistemi di comunicazione, dispositivi di protezione individuale, razioni k.

Guerini lo scorso 22 settembre è stato ricevuto a Kiev dal presidente Volodymyr Zelensky ed ha incontrato il suo collega Oleksii Reznikov, che ha messo sul tavolo le necessità delle forze armate gialloblu. Proprio in base a queste esigenze - e dopo una ricognizione degli arsenali - lo Stato Maggiore della Difesa ha riempito l'elenco del quinto decreto. Ma il sostegno italiano non si limita agli equipaggiamenti. Sono infatti in corso mirate attività addestrative per rendere più sicuro l'utilizzo delle armi da parte del personale ucraino. Anche Urso - presente nel totoministri che impazza in questi giorni - ha avviato rapporti con Kiev. Sabato scorso ha avuto un colloquio telefonico con Andriy Yermak. 

Ultimo aggiornamento: 24 Febbraio, 15:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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