Dal nostro inviato a Hiroshima - Pronti, via. Nel giorno d’apertura di un G7 a cui è stata ufficializzata la presenza di Volodymyr Zelensky, quella appena conclusa in Giappone è stata una mattinata impegnativa per Giorgia Meloni. Prima di prendere parte alla sessione di lavoro sull’economia globale e di apporre una frase celebrativa alla base della stele che commemora le vittime dell’attacco nucleare del 1945, la premier ha avuto un duro botta e risposta con il primo ministro canadese Justin Trudeau sui diritti delle famiglie arcobaleno.
Intanto Meloni è intervenuta anche alla prima sessione dei lavori al tavolo su "Economia Globale", sottolineando la necessità di svincolarsi dalla coercizione economica che alcune potenze - soprattutto la Cina - esercitano nel comparto tecnologico. “C’è stata una lettura superficiale dei rischi della globalizzazione, si sono rafforzate le autocrazie, le democrazie si sono indebolite. Dobbiamo riprendere il controllo delle catene strategiche del valore”. Dichiarazioni forti che, nonostante le smentite degli ultimi giorni, sembrano segnare il destino della partecipazione italiana alla via della Seta.