Migranti e aiuti Ue, Meloni: «Servono soluzioni europee». Michel: «Nostre decisioni importanti per i prossimi 10 anni»

La premier punta a un'azione europea per arginare i flussi migratori

Lunedì 30 Gennaio 2023
Migranti, Meloni: «Servono soluzioni europee». Michel: «Le frontiere dell'Italia sono frontiere Ue»

Le frontiere dell'Italia sono frontiere europee. Lo sottolinea Charles Michelil presidente del Consiglio europeo in una conferenza stampa congiunta con la premier Giorgia Meloni tenuta subito dopo l'incontro avvenuto a Roma. Il tema migranti resta prioritario per l'esecutivo Meloni. «Sulle migrazioni bisogna avanzare con urgenza verso soluzioni europee a un problema che è europeo, come l'Italia sostiene da anni. Sono contenta che si stia affermando la consapevolezza che l'Ue può e deve intervenire partendo dalla difesa dei confini esterni. E c'è la consapevolezza che l'Italia non può governare e affrontare da sola la materia, legata alla sicurezza delle nostre società e dell'Europa intera», ha detto la presidente del Consiglio parlando della necessità di risposte strutturali alla sfida migratoria. 

 

«Siamo molto mobilitati per sostenere la difesa e la tutela delle frontiere esterne dell'Ue e dell'Italia, che sono anche le frontiere esterne dell'Europa. Per essere efficaci dobbiamo essere mobilitati nella cooperazione con i Paesi terzi, di origine e di transito». Lo ha assicurato il presidente del Consiglio europeo Michel in preparazione del Consiglio europeo del 9 e 10 febbraio che avrà tra i temi in agenda quello dell'immigrazione.

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«È tempo di lavorare insieme, arginandoli» i flussi migratori illegali «prima che arrivino ai confini europei. Occorre rafforzare la cooperazione con i Paesi di origine e transito dei flussi migratori, l'Italia sta facendo la sua parte. L'impegno verso l'Africa deve essere di tutta l'Europa e su questo mi pare ci siano importanti punto di contatto. Si deve e si può migliorare l'azione europea in temi di rimpatri.

Su queste priorità l'Italia lavora per risposte pragmatiche, efficaci e veloci». Così Meloni in conferenza stampa.

Arriva un nuovo programma Sure?

Mercato interno - L'Ue «ha una carta vincente, è il mercato interno, un tesoro che dobbiamo difendere». Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel lo dice parlando del piano di aiuti americano, l'Inflation reduction act, nella dichiarazione alla stampa a Palazzo Chigi. «Il nostro principale alleato, gli Stati Uniti, sta realizzando un piano massiccio di aiuti statali per rendere l'industria più compatibile con le necessità attuali - sottolinea - Le decisioni che prenderemo al Consiglio europeo saranno decisive per i prossimi 10 anni. L'Ue ha una carta vincente, un tesoro costruito con pazienza, il mercato interno. È una forza economica condivisa che è la solidità del progetto europeo, dobbiamo difenderlo».

Fondo sovrano - «È una materia su cui non sarà facilissimo accordarsi subito a 27 per un obiettivo così ambizioso, ma per noi è importante che si vada in quella direzione, che si dica che si intende andare in quella direzione», ha sottolineato Meloni spiegando che secondo la posizione italiana l'Ue deve puntare a un fondo sovrano per rafforzare la competitività delle proprie imprese. «Il Consiglio europeo discuterà il rafforzamento della competitività dell'industria europea. Siamo tutti consapevoli di come anche l'Europa debba proteggere le proprie imprese, e noi pensiamo che debba farlo con coraggio, con visione e assicurando parità di condizioni per tutti gli Stati membri, il level playing field», ha aggiunto in conferenza stampa la premier. 

Aiuti di Stato, cosa ha detto Michel - «Dobbiamo considerare il regime degli aiuti di Stato per renderlo piu adatto a mobilitare sostegni all’industria. Questo primo punto e accompagnato da un altro aspetto essenziale, mobilitare gli strumenti finanziari esistenti a livello europeo e nazionale perché i 27 Paesi abbiano le stesse possibilità. Poi c’è la solidarietà, creare meccanismi di solidarietà e nella bozza di conclusioni ho individuato il sistema Sure come una soluzione possibile. Dobbiamo lavorare su uno strumento di solidarietà europea, un fondo sovrano europeo. Dobbiamo dare indirizzi chiari a partire dalle prossime settimane». Cosi il presidente Michel, a margine dell’incontro con a palazzo Chigi con la premier Giorgia Meloni. 

Non sarà un percorso facile, come ha premesso Meloni. L'idea di un Sure 2 non scalda il cuore tedesco. «Dal punto di vista del governo tedesco non abbiamo bisogno di alcuna eccessiva estensione delle sovvenzioni nell'Ue», ha detto il ministro delle finanze tedesco Christian Lindner, a Berlino, a margine di una bilaterale con il commissario Ue Paolo Gentiloni, incontrando la stampa. «Non c'è nessun bisogno di nuovi strumenti di finanziamento da parte dell'Ue e di nuovi debiti comuni», ha aggiunto affermando invece di essere d'accordo a che vi sia «una politica agile» in grado di sostenere l'Ue.

Nel 'non paper' del Consiglio che sta circolando ci sono due ipotesi: una sostenuta dalla Francia e dal commissario al Mercato Interno Thierry Breton, prevede un intervento sul modello del Sure; l'altra, caldeggiata da von der Leyen, è per un fondo sovrano, sulla falsa riga del NextGenerationEu, ma appunto l'idea di emettere nuovo debito comune è osteggiata dal cancelliere tedesco Olaf Scholz e dai Paesi cosiddetti frugali, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Austria, Irlanda, Estonia e Slovacchia. L'Italia trova interessanti entrambe le soluzioni, e soprattutto chiede flessibilità nell'uso dei fondi di coesione e del Pnrr per gli aiuti di Stato.

Ultimo aggiornamento: 1 Febbraio, 09:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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