Mattarella a Ventotene: «Sconcertante sentire in Europa chi parla di diritti afghani e poi nega accoglienza»

Domenica 29 Agosto 2021
Mattarella a Ventotene: «Sconcertante sentire in Europa chi parla di diritti afghani e poi nega accoglienza»
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Sergio Mattarella richiama i leader dei paesi europei alle loro responsabilità sull'accoglienza dei profughi afghani: E lo fa, con parole nette e dure, da Ventotene, l'isola dove è nata 80 anni fa l'idea di una Europa unita e dove il Capo dello Stato depone una corona sulla tomba di Altiero Spinelli, nell'80esimo anniversario del Manifesto che ha posto le basi per l'unione dei paesi europei. «In questi giorni una cosa appare sconcertante e si registra nelle dichiarazioni di politici un pò qua e là in Europa.

Esprimono grande solidarietà agli afghani che perdono libertà e diritti» ma 'che restino lì', 'non vengano qui perché non li accoglieremmò. Questo - mette in chiaro il Presidente italiano - non è all'altezza dei valori della Ue»

 

Mattarella a Ventotene

Non solo. Il Capo dello Stato stigmatizza l'atteggiamento dei politici europei, e quindi anche italiani, nei confronti dell'accoglienza dei migranti. »So bene che molti Paesi sono frenati da preoccupazioni elettorali contingenti ma così si finisce per affidare la gestione del fenomeno agli scafisti e ai trafficanti di esseri umani«. E dunque, una politica comune europea sul tema delle migrazioni è uno dei demi più urgenti da affrontare per »evitarci di essere travolti da un fenomeno incontrollabile«. E che, da qui a 25 o 30 anni, riguarderà tutti, anche i paesi europei più a Nord. Una politica comune sull'immigrazione deve poi fare posto anche finalmente ad una condivisione sulla politica estera e sulla difesa. Perché quanto è accaduto in Afghanistan e ancora prima in Siria »ha messo in evidenza la scarsa capacità di incidenza dell'Unione europea, totalmente assente negli eventi«.

Il richiamo

È un fatto grave per l'Europa e per i nostri alleati, per la Nato e per gli Stati Uniti. »In un mondo in cui i protagonisti internazionali sono sempre più grandi, il protagonista più vicino agli Usa credo debba avere una maggiore capacità operativa« ha detto il Capo dello Stato rispondendo alle domande degli studenti riuniti per partecipare al 40esimo seminario federalista che si è svolto sull'isola. Mattarella ha quindi avuto parole dure contro i » gelidi antipatizzanti« dell'integrazione, quelli che hanno contestato strumenti indispensabili come il Recovery: » si diano pace, questi strumenti resteranno. Non si può tornare indietro«. E dato fiducia alla Conferenza sul futuro dell'Unione. »È un'occasione storica da non perdere. E bisogna evitare il rischio che venga banalizzata e tradotta in uno scialbo esame della situazione contingente«. La Conferenza potrà quindi essere anche l'occasione per capire come realizzare la cosiddetta »sovranità condivisa«, l'unico strumento capace al momento di governare le sfide globali . E quindi garantire »pace, libertà e benessere«. Subito. Perché »tra qualche tempo sarebbe troppo tardi«. Come pure si rischierebbe di fare tardi se non si dovessero affrontare le questioni dell'emergenza climatica: i due obiettivi del 2030 e del 2050 per la riduzione delle emissioni e la parità climatica »non vanno disattesi« anche perché rispetto agli esisti della conferenza di Rio e di Parigi »si è' perso molto tempo«.

Ultimo aggiornamento: 20:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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