Ius soli, giochi chiusi: Mattarella è pronto a sciogliere le Camere

Mercoledì 27 Dicembre 2017 di Marco Conti
Ius soli, giochi chiusi: Mattarella è pronto a sciogliere le Camere
17

A passi veloci verso le urne dopo cinque anni di legislatura e tre governi. Quasi un record per l'Italia Repubblicana e un traguardo importante al quale il Quirinale ha dato il suo contributo, discreto ma decisivo, per evitare una fine più traumatica. Una conclusione di legislatura anticipato di poco, visto che la scadenza sarebbe stata il 14 marzo, ma non è la prima volta che per si stringono i tempi anche se il governo è in carica e non c'è urgenza.
La conferenza stampa di fine anno del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, prevista per domani mattina in diretta tv, sarà l'occasione per fare un bilancio dell'anno di governo. Al termine Gentiloni salirà al Colle per considerare conclusa la sua missione e rimettersi alle volontà del Capo dello Stato il quale potrebbe convocare per lo stesso o giorno o per l'indomani i presidenti delle Camere. Sentite le considerazioni di Pietro Grasso e Laura Boldrini, Sergio Mattarella procederà allo scioglimento delle Camere ex articolo 88 della Costituzione. Il decreto verrà firmato dal presidente del Consiglio che nello stesso giorno convocherà il consiglio dei ministri per gli ultimi adempimenti. Scadenze varie, ma anche il decreto sulle missioni all'estero - compreso quindi il trasferimento in Niger di un nostro contingente - potrebbero risultare all'ordine del giorno del consiglio. Il Capo dello Stato ringrazierà Gentiloni per il lavoro svolto, ma il loro sarà un semplice arrivederci visto che il governo resterà in piedi sino all'insediamento del nuovo Parlamento e chissà se ancora oltre dati gli scenari non facili che si annunciano per il dopo voto.
Un timing, quello della fine delle legislatura, di fatto già definito che non sembra poter subire cambiamenti malgrado il pressing di coloro che vorrebbero allungarla quel tanto che basta per procedere al varo dello Ius soli bloccato da tempo a palazzo Madama. Ciò che è accaduto prima di Natale al Senato, con l'assenza di molti parlamentari anche del M5S al momento della verifica del numero legale, ha fatto però emergere con tutta evidenza come non ci siano a palazzo Madama i numeri per ripetere la maggioranza trasversale che ha permesso il varo del bio-testamento.
IL RECUPERO
Richieste per prolungare la legislatura al fine di votare la cittadinanza, non sono però mancate anche ieri - dal verde Bonelli al Pd Spilabotte, passando per La Forgia (Leu) - ma resta netta la contrarietà di FI e rumoroso il silenzio dei pentastellati che sul tema registrano profonde divisioni al loro interno.
Game-over, quindi, con Sergio Mattarella che ha già la penna in mano per porre la controfirma al decreto che avvierà il Paese verso le elezioni. La data del 4 marzo è la più probabile, viste il tempo fissato dalla legge. Campagna elettorale quindi breve, un paio di mesi in tutto, che rende complicato anche il meccanismo di raccolta delle firme previsto dalla legge per i partiti che non sono rappresentati in Parlamento. A risultare penalizzati sono i Radicali di Magi, Della Vedova e Bonino che infatti chiedono al governo di intervenire non sul numero delle firme che dovranno raccogliere, 25-30 mila firme, quanto per l'impossibilità di raccoglierle anche con i candidati nell'uninominale che verranno scelti successivamente dalla coalizione di centrosinistra alla quale i Radicali vorrebbero aderire.
 

Ultimo aggiornamento: 28 Dicembre, 00:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci