Marcello De Vito è tornato in Campidoglio dopo la scarcerazione: «Presiederà l'Aula»

Giovedì 21 Novembre 2019 di Lorenzo De Cicco
Marcello De Vito è tornato in Campidoglio dopo la scarcerazione: «Presiederà l'Aula»
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Marcello De Vito è tornato in Campidoglio. Il presidente dell’Assemblea capitolina, sospeso a marzo dopo l’arresto per l’affaire Tor di Valle, in tarda mattinata ha salito le scalette accanto alla Lupa di Palazzo Senatorio, per la prima volta dopo la decisione del Tribunale che lo ha rimesso in libertà. Il primo commento di De Vito al vigile urbano di piantone all'ingresso del Campidoglio: «È stata dura, ora sto bene». Da quanto apprende il Messaggero da fonti vicine all’esponente M5S, De Vito si è subito detto pronto a presiedere il Consiglio comunale di Roma già nella seduta prevista per oggi pomeriggio. Cosa che ha prontamente fatto, dopo che la Prefettura ha revocato la sospensione. Ma a rovinargli il gran rientro è stato un altro esponente di partito, Enrico Stefàno, che come le opposizioni gli ha chiesto di dimettersi dall'incarico.

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Stefàno, che per ironia della sorte ha sostituito De Vito alla presidenza dell'Aula Giulio Cesare quando questi era agli arresti, ha preso la parola per dichiarare: «Non ho nulla di personale nei suoi confronti dal punto di vista umano, sono felice di vederla qui, però richiamando l'art. 16 del Regolamento non posso che unirmi ai richiami che sono stati fatti in precedenza».

Da qui la richiesta di un passo indietro: «Il suo è un ruolo molto delicato, di rappresentanza non solo dell'aula ma attraverso l'aula di tutta Roma, è inevitabile una sua riflessione da questo punto di vista perché il ruolo è delicato ed è opportuno riflettere sul ruolo che si ricopre, soprattutto nell'ottica più grande di comunità e  città che si rappresenta. Ci tenevo a dirlo, purtroppo è un mio difetto dire quello che penso, andare controcorrente e fino ad oggi non mi ha portato molta fortuna, ma mi sentivo in dovere di farlo perché noi tutti rappresentiamo i cittadini».

De Vito gli ha subito replicato: «Ho verificato il testo, non vedo elementi ostativi alla funzione che ricopro e alla prosecuzione della seduta odierna. Se verrà presentata una richiesta di revoca con 24 firme verrà messa in calendario».

E pensare che la mattinata per De Vito era iniziata in maniera totalmente opposta. Presa la parola nelle vesti di presidente dell'aula, aveva esordito con il classico «Heri dicebamus (Dove eravamo rimasti, ndr)». Per poi scandire: «È un piacere e un onore tornare a presiedere quest'aula e salutare i colleghi». 

Entrando in Aula Giulio Cesare, poi, era stato accolto dagli applausi del pubblico accorso in Campidoglio. Tra loro c'erano anche la sorella Francesca, consigliera regionale per il M5S, e l'ex presidente del III Municipio, Roberta Capoccioni. Quindi, raggiungendo lo scranno di presidente, ha salutato a uno a uno i consiglieri. Dal gruppo pentastellato in Campidoglio si erano anche premurati dal far sapere che De Vito, dopo mesi di gelo, sarebbe restato sia nel Movimento (la sua procedura di espulsione è stata sospesa) sia nello stesso gruppo comunale dal quale si era autosospeso.

Prima di Stefano, erano state molto critiche le opposizioni. Giulio Pelonzi, capogruppo Pd, aveva sottolineato la sua «preoccupazione sull'opportunità dello svolgimento della funzione di presidente avendo un processo da affrontare. La stimoliamo sull'opportunità di ricoprire il ruolo di presidente». L'ex Cinquestelle Cristina Grancio ha abbandonato l'aula chiedendosi come possa essere «rispettato il ruolo di garanzia ed equità da parte di un consigliere sotto processo». Dal centrodestra il capogruppo di Fratelli d'Italia, Andrea De Priamo, ha chiesto a De Vito di «riflettere sull'opportunità politica della sua permanenza come presidente». 

Attacchi di fronte ai quali De Vito aveva replicato: «Vi ringrazio e prendo atto delle vostre considerazioni. Grazie dell'appunto e del richiamo ai doveri della mia funzione, che accolgo certamente. Al momento non c'è alcuna istanza di revoca con 24 firme, laddove ci dovesse essere sarà cura della presidenza di calendarizzarla nei termini di regolamento».



 

 
 




 

Ultimo aggiornamento: 1 Marzo, 10:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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