M5s nel caos, rivolta ​contro di Maio. Il deputato D'Ambrosio lascia. Dessì: «Ne usciamo umiliati e distrutti»

Sabato 13 Febbraio 2021
M5s nel caos, rivolta contro di Maio. Il deputato D'Ambrosio lascia
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È caos tra i Cinque Stelle dopo la formazione del nuovo governo Draghi. Si contano una trentina di senatori pronti a non votare la fiducia e in rotta di collisione con i vertici. In queste ore sta montando soprattutto una rivolta contro l'ex capo politico Luigi Di Maio. «Ha scambiato il 33% del Movimento con la sua poltrona», questo il senso del ragionamento che gira tra i più arrabbiati. Il senatore Emanuele Dessì punta il dito contro la dirigenza, in cui però Di Maio sulla carta non c'è. Brucia il fatto che il ministro degli Esteri sia riuscito a conservare il posto in un governo che l'ala oltranzista vuole invece affossare. «Ne usciamo umiliati e distrutti. E la nostra dirigenza non è esente da colpe ma adesso mi sembra inutilmente ingeneroso personalizzare.

Dobbiamo ricominciare da capo, se abbiamo ancora la forza e l'entusiasmo per farlo», scrive Dessì in un commento a un attivista su Facebook.

Capitanati dalla senatrice Barbara Lezzi, ex ministro del Sud nel governo Conte I (il gialloverde), gli anti Draghi chiedono di votare di nuovo su Rousseau per bocciare il neonato governo. Lo scontento per la composizione del nuovo governo che secondo quest'ala intransigente mortifica il Movimento, è palpabile. «A tutto c'è un limite», scrive il presidente della Commissione Bilancio del Senato Daniele Pesco. «Non posso avere fiducia in un governo Jurassic Park», dice il presidente della commissione Antimafia Nicola Morra. Per lui l'esecutivo Draghi ha «recuperato dei mostri». Il riferimento è soprattutto ai tre ministri di Forza Italia.

La tensione è altissima: un deputato ha già annunciato di voler lasciare il Movimento. È il parlamentare pugliese Giuseppe D'Ambrosio che però precisa: non si dimetterà perché non vuole lasciare la sua città, Andria, senza una rappresentanza. 

I vertici stanno cercando di imporre un'unità, con scarsi risultati. I senatori sono in riunione dalle 18, i deputati si vedranno alle 21.30. C'è chi, tra i falchi anti governo (e anti-Di Maio, in queste ore sta tornando in superficie un vecchio rancore nei confronti dell'ex capo politico che è rimasto dentro l'esecutivo) è pronto a scommettere in un ammutinamento di quelli che ora gridano all'inganno: «Ora tanti si fingono indignati ma vedremo quanti, per timore, convenienza o spirito servile, voteranno comunque "si" o si daranno malati. La propaganda sta organizzando la messinscena per la congiunta di Camera e Senato per salvare il salvabile; nel mentre, il reggente Vito Crimi vieta la riunione del gruppo M5S Senato in rivolta: il direttivo, con il presidente Ettore Licheri in testa, tradisce il proprio compito istituzionale, obbedisce all'ordine e non convoca la riunione. Ma le chiacchiere stanno a zero: mercoledì ciascuno sarà responsabile delle proprie azioni e ne risponderà in futuro. Faccio un ultimo accorato appello ai miei colleghi parlamentari: opponiamoci allo scempio del mandato elettorale che abbiamo ricevuto e votiamo compattamente no a questo impresentabile governo». Lo scrive il senatore Mattia Crucioli su Facebook.

«Di Maio ha condotto male le trattative e ha conservato i suoi privilegi», questa l'accusa della consigliera ligure Alice Salvatore in un lungo post su Facebook. «Insomma, il mandato che il popolo della rete ha dato a chi doveva condurre la trattativa era primariamente di ottenere il super dicastero e null’altro. Il risultato è molto diverso, ma allora le condizioni poste non sono state rispettate. Delle due una: o Di Maio e chi ha condotto la trattativa con lui ha miseramente fallito, oppure più probabilmente, dato che al momento vedo Di Maio piuttosto sereno ed esultante, ed elegantemente prontissimo ad accogliere l’abbandono di Di Battista, in realtà il suo obiettivo non era mai stato quello dichiarato e sventolato agli iscritti, per ottenerne la legittimazione, bensì tutt’altro: la conservazione dei propri privilegi e vantaggi personali»

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Riunione dei senatori alle 18

Ore di altissima tensione nel M5S sul governo Draghi. E alle 18 è stata convocata, a quanto si apprende, una riunione dei senatori del Movimento. Riunione che, secondo alcune fonti, sarebbe stata «autoconvocata» dagli stessi senatori. Possibile, ma al momento non c'è una conferma ufficiale, che ci sia anche, parallelamente, una riunione dei deputati. E, in serata, potrebbe essere convocata una congiunta.

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La richiesta di un nuovo voto online

«Questa mattina ho inviato, insieme ad alcuni colleghi, una mail al Capo Politico, al Comitato di garanzia e al Garante del M5S per segnalare che la previsione del quesito posta nella consultazione dell'11 febbraio 2021 non ha trovato riscontro nella formazione del nuovo Governo. Non c'è il super-ministero che avrebbe dovuto prevedere la fusione tra il Ministero dello Sviluppo economico e il Ministero dell'Ambiente oggetto del quesito. Chiediamo che venga immediatamente indetta nuova consultazione con un quesito in cui sia chiara l'effettiva portata del ministero e che riporti la composizione del Governo». Lo scrive su facebook Barbara Lezzi. «È evidente che, in assenza di riscontro, al fine di rispettare la maggioranza degli iscritti che hanno espresso altra indicazione -sottolinea la senatrice M5S- il voto alla fiducia deve essere NO. P.S. Gentile Capo Politico, in qualsiasi altro Paese e in qualsiasi altra forza politica, lei avrebbe tratto le più onorevoli conseguenze anziché minacciare espulsioni».


Le parole di Di Battista

Ecco Di Battista, poi. «Tra poche ore giurerà al Quirinale il governo Draghi. Ne faranno parte, tra gli altri, anche i deputati Brunetta, Carfagna e Gelmini. I tre erano ministri nell'ultimo governo Berlusconi, un governo che ricordiamo soprattutto per le leggi ad-personam, ovvero il tentativo (in parte riuscito) di »deviare« le Istituzioni per metterle al servizio di un leader politico», scrive su Fb Di Battista. «Nel 2008 i tre approvarono in Consiglio dei ministri il Lodo Alfano, un disegno di legge che poi venne votato dal Parlamento. Il Lodo Alfano serviva a creare un vero e proprio scudo penale per le quattro più alte cariche dello Stato. Un provvedimento che, in sostanza, violava il principio d'uguaglianza dei cittadini davanti alla legge. Chiaramente venne licenziato per salvare Berlusconi dai processi. Ebbene io trovo immorale che politici che hanno speso tempo (e dunque denaro pubblico) non per occuparsi del Paese ma per risolvere le grane giudiziarie del loro leader, possano avere ancora ruoli così apicali», continua l'ex deputato. «Quando la pubblica opinione conoscerà più nel dettaglio le scelte politiche prese da Draghi da Direttore del Tesoro, da Governatore di Bankitalia e da Presidente della BCE, magari, verrà trattato da comune mortale. Con i suoi pregi e con i suoi difetti. Un uomo che ha preso delle decisioni. A volte sensate ma molto spesso scellerate e soprattutto nefaste per il pubblico interesse. Tempo al tempo», conclude.

M5S, la petizione su internet

Oltre 700 firme in sole tre ore, fino a sfiorare quota 2.300. Sta riscontrando un notevole successo la petizione lanciata questa mattina dall'ex consigliere comunale di Crema, Christian di Feo, a due ore dal giuramento del governo Draghi e indirizzata al «Gent.mo Garante del MoVimento 5 Stelle, Giuseppe Piero Grillo» per chiedere che si possa votare di nuovo su Rousseau per esprimere la fiducia al nuovo esecutivo. In una manciata di ore, la petizione sulla piattaforma 'Charge.org' ha raccolto un consenso unanime da parte di molti pentastellati, secondo i quali «il Movimento non può perdere la sua natura». «Alla luce della compagine di governo indicata dal presidente del Consiglio incaricato, Mario Draghi - si legge nel testo della petizione - che si è espresso pubblicamente ieri per la prima volta dopo le consultazioni, siamo a chiedere di mettere ai voti su Rousseau la scelta di dare la fiducia a questo governo, affinché vi sia il pieno consenso o meno da parte degli iscritti. Reputiamo infatti che solo ora, messi a conoscenza di tali informazioni, sia possibile esprimere un voto pienamente consapevole. Chiediamo un suo celere riscontro pubblico». Il riscontro sembra essere arrivato poco dopo: «Oggi si deve scegliere. O di qua o di là» ha scritto Grillo sul blog, difendendo la scelta di un governo con un ministero della Transizione ecologica e come a voler frenare il rischio di una scissione all'interno del Movimento stesso.

Parla Beppe Grillo

«13 febbraio 2021. Vi ricorderete questa data. Perché da oggi si deve scegliere. O di qua, o di là. Scegliere le idee del secolo che è finito nel 1999 oppure quelle del secolo che finirà nel 2099. Se il 2099 è un'astrazione, allora prova così. Metti lo smartphone in modalità aereo e vola con la fantasia. Chiudi gli occhi. Visualizza il tuo nipotino. Visualizzalo nonno. Coi capelli bianchi, la prostata così così. Commuoviti». Così Beppe Grillo sul blog. «Se hai capito questo, è perché hai sentito. Perché per capire col cervello bisogna prima sentire col cuore. È di una transizione cerebrale di cui abbiamo bisogno», aggiunge. «Ecco, se sei capace di commuoverti per il futuro, allora sei un »ragazzo del '99«. O una »ragazza del '99«. Del 2099. Ma se non riesci a spegnere lo smartphone, non riesci a volare, non riesci a commuoverti per il futuro, allora sei un »ragazzo del 1999«. Forse sei studente alla Bocconi. Puoi essere giovane negli anni. Ma potresti essere vecchio nei pensieri. I »ragazzi del 1999«, infatti, credono ancora che spostare avanti e indietro sempre più soldi crei più prosperità. Pensano che tutta la ricchezza creata e quella distrutta vadano sommate insieme. E chiamano questo Pil. E chiamano il Pil benessere», si legge nnel post del Garante del M5S. «Se invece riesci a commuoverti per il futuro, allora sei un »ragazzo del 2099«. Allora credi che il benessere non voglia dire produrre di più, ma vivere meglio. Credi che le persone contino più delle cose, nel cielo vuoi più rondini e meno satelliti, nei parchi vuoi più lucciole e meno display, conclude.

Ultimo aggiornamento: 14 Febbraio, 10:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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