È un nuovo Movimento 5 Stelle quello di cui parla Giuseppe Conte ai deputati pentastellati riuniti in stamani assemblea da remoto. Un partito? «Non importano le classificazioni», dice nel suo intervento introduttivo in cui traccia la linea per il futuro: dobbiamo darci una struttura «light» e poi è fondamentale aprirsi e strutturarsi sui territori.
La riunione è stata aperta dal capo politico reggente Vito Crimi.
«Diamoci tutti del tu», è l'invito rivolto dall'ex premier ai deputati. E il nuovo leader M5S, che tuttavia vorrebbe passare per una investitura ampia mediante voto online, lancia l'idea di un indirizzo email al quale inviare proposte sulle linee guida per proseguire il dialogo sulla rifondazione del Movimento anche dopo l'assemblea di questa mattina.
Non dobbiamo abbandonare le «cinque stelle» originarie del Movimento ma abbiamo il dovere di guardare avanti, avrebbe detto Conte ai deputati. L'ex premier avrebbe posto al centro del suo intervento introduttivo il tema della formazione, già illustrato ieri ai senatori: bisogna «aggiornarsi sia a livello nazionale che internazionale», avrebbe detto. Per poi spiegare che il centro di formazione che ha in mente servirà anche per «mettere in rete le esperienze amministrative».
Casaleggio: no al terzo mandato
Tra i nodi da sciogliere resta quello di Rousseau. «Penso che non sia la direzione giusta che il M5s diventi un partito, con un'organizzazione dell'altro secolo», dice il presidente dell'associazione Rousseau Davide Casaleggio intervistato da Lucia Annunziata a Mezz'ora in più su Rai3. «Mio padre ha sempre pensato al M5s come Movimento ben diverso dall'organizzazione di partito del Novecento. Non si può pensare a un'organizzazione funzionale e a un'organizzazione dell'altro secolo è cosa non più di attualità. Forse non sono più di attualità neanche i movimenti. Oggi si pensa a una platform society», afferma.
Nel M5s «c'è un grande dibattito su tante tematiche politiche ed è giusto che ci sia. Altra questione è entrare nel merito delle regole e mettere in difficoltà finanziaria Rousseau per mettere sul tavolo il terzo mandato o la democrazia dal basso o altre regole fondamentali del M5s», continua. «Spero che non sia così ma a pensar male si fa peccato ma..., come diceva Andreotti», sottolinea.