M5S, Cancelleri è il candidato governatore della Sicilia. Grillo: «Vinceremo qua e poi alle politiche»

Domenica 9 Luglio 2017
Cancelleri e Grillo
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È Giancarlo Cancelleri il candidato alla presidenza della Sicilia del M5S. Lo ha annunciato Beppe Grillo dal palco a Palermo, abbracciando il vincitore delle Regionarie tra gli applausi. Hanno votato sulla piattaforma Rousseau «4350 iscritti certificati», ha detto Grillo che poi, rivolgendosi alla folla, ha aggiunto: «Italiani, ora è il momento, questa è l'ultima chance, io non ci tornerò più a nuoto».

E poi: «Ci prendiamo la Sicilia e vinceremo la nazionali».
 

Cancelleri ha battuto gli otto sfidanti delle Regionarie, tra cui diversi deputati regionali uscenti: Francesco Cappello, Angela Foti, Alì Maman Listì, Jose Marano, Giuseppe Scarcella, Sergio Tancredi, Giampiero Trizzino, Stefano Zito. Cancelleri corse da candidato presidente cinque anni fa ed è considerato l'uomo in Sicilia dei vertici pentastellati (é l'unico regionale ad avere un ruolo politico nazionale: è nel comitato d'appello del M5S che rivede o conferma le sanzioni dei probiviri e ha voce in capitolo sulla formazione delle liste alle elezioni).

E dunque Cancelleri: ora o mai più. Dalla Sicilia iniziò l'ascesa, dalla Sicilia si vuole ripartire per andare al governo: Beppe Grillo lancia la conquista del M5S dell'antica Trinacria con una kermesse in grande stile che conferma la leadership di Luigi Di Maio e l'impegno sul campo di Davide Casaleggio. La campagna per la Sicilia è quanto mai cruciale e apre la «fase 2», quella governista, dei 5 Stelle.

A votare Cancelleri, sono stati 2224 iscritti su 4350 totali, ovvero il 51,1% dei consensi. E lui, fedelissimo di Di Maio, annuncia che come primo provvedimento taglierà gli stipendi dei deputati dell'Ars e abolirà i vitalizi, in pieno stile grillino. La gente applaude e molti attivisti tirano quasi un sospiro di sollievo: tra i candidati in lizza c'era anche quel Ali Listi Maman che in diversi, nel Movimento, consideravano come un potenziale dissidente evocando anche una sua vicinanza con l'area centrista. Ma la vittoria di Cancelleri sembra chiudere ogni polemica.

«È da qui che apriamo la fase due del Movimento, la fase del M5S al governo, se 5 anni fa votarci poteva essere un salto nel buio ora siamo più forti di prima», è l'esortazione di Di Maio che parla prima di Casaleggio e Grillo su un palco allestito come se fosse una scenografia di un teatro greco, con i consiglieri comunali e i 62 candidati all'Ars seduti, a mò di coro di una tragedia eschilea, dietro l'oratore. E Di Maio lancia anche la battaglia su un tema chiave della campagna siciliana e nazionale, i migranti.

«A chi dice "aiutiamoli a casa loro" dico basta vendere armi ai Paesi che bombardano i migranti», sottolinea Di Maio lanciando una stoccata a Matteo Renzi e annunciando che, mercoledì, incontrerà Frontex mentre venerdì sarà a Ventimiglia. «Io non mi illudo più che l'Ue ci aiuti, non siamo fessi, cominciamo a guadagnare il rispetto», è la linea dura tracciata dal vice presidente della Camera. È il suo, l'intervento più politico tra i big sul palco. Gli oltre duemila attivisti applaudono, prima di ascoltare Casaleggio (che sottolinea la «libertà» del M5S che con la democrazia diretta ha riacciuffato un modo di fare politica dimenticato) e Grillo.

E l'ex comico, citando scherzosamente Benito Mussolini, si rivolge con un «italiani» alla platea e grida: «il momento è ora». Certo, con il sistema siciliano all'Ars avere la maggioranza assoluta e un miraggio. E non a caso Di Maio spiega come se alleanze saranno «non saranno con i vecchi partiti». Parole che certificano l'ipotesi di un'apertura post-voto alle liste civiche nel M5S in Sicilia. Un'apertura che, chissà, potrebbe ripetersi anche alle elezioni politiche. «Prendiamo la Sicilia e nel 2018 vinciamo», è la chiusura di Grillo.

Ultimo aggiornamento: 10 Luglio, 18:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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