M5S, il test della festa al Circo Massimo: i vertici temono la base

Sabato 20 Ottobre 2018 di Simone Canettieri
M5S, il test della festa al Circo Massimo: i vertici temono la base
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Il film nella testa di Luigi Di Maio (e della comunicazione) è il seguente: ore 17, il vicepremier senza cravatta e magari con la giacca sulle spalle, in compagnia dei ministri pentastellati, fende sorridente la folla del Circo Massimo. Pacche e selfie dei militanti. «Luigi» sale sul palco di Italia a Cinque Stelle e annuncia urbi et orbi: «Abbiamo da poco terminato il consiglio dei ministri. Ce l'abbiamo fatta: non ci sarà il condono! Noi siamo il M5S». Questo è il finale di un film, appunto, che tutti i vertici grillini auspicano. Anche se la festa ha ancora molte incognite dettate più che da una telecamera mentale, dai dati di realtà.
 


LE PROTESTE
Innanzitutto, è prevista la prima contestazione organizzata di una parte dei militanti: sono i pugliesi No Tap che saranno armati (la prefettura ha proibito all'interno dell'area anche i deodoranti, e non è una buona notizia, e i bastoni per i selfie) di striscioni e volantini per contestare l'avvio dei lavori per il gasdotto, anche se ufficialmente il parere del ministero dell'Ambiente (grillino) è rinviato a lunedì. Si prospetta una novità: la prima spaccatura tra «popolo» e «governo del popolo». E visto che ci sono i «No» di mezzo in molti sono pronti a scommettere sul garrire di bandiere No-tav, opera che invece alla Lega, come si sa, non dispiace affatto. Il brusio di fondo di questa due giorni sarà appunto lo «spirito identitario» anti-Carroccio che tutti vogliono, cercano e accarezzano, almeno per questa due giorni fatale studiati per celebrare il governo del cambiamento che ha abolito la povertà. Le cose non sono proprio così, e la tensione da ieri si respira forte nei corridoi della Camera dove si è materializzato anche Davide Casaleggio. Che - stando alle dichiarazioni - ha incontrato i capigruppo di Camera e Senato, Francesco D'Uva e Stefano Patuanelli. «Non abbiamo parlato di politica, ma di Rousseau: e di quel che ci attende al Circo Massimo. Ci saranno sorprese, vedrete...».

I PERSONAGGI
Il clima interno tra la compagine di governo M5S è teso. Pesano le mosse di Di Maio «nell'affaire condono». Alcuni parlamentari dicono che sia stato troppo ingenuo, chiedendo il fuorigioco quando ormai Salvini e la Lega erano andati in gol. Dunque, come da consuetudine, sono scattati anche i processi interni. In molti dentro al Movimento in queste ore puntano il dito contro Laura Castelli, viceministro all'Economia, accusata di «mancata efficacia nella gestione della formulazione» del decreto fiscale. Castelli sostanzialmente non avrebbe compreso appieno il senso, l'impatto e le conseguenze dei provvedimenti condivisi. E sarebbe stata proprio lei, una volta accortasi in ritardo dell'allarme, ad allertare il Quirinale su presunte norme anti-costituzionali. Voci e sospetti che si rincorrono, con forza. E che rendono la festa ancora più insidiosa. L'altro personaggio chiave di oggi, dopo Di Maio, sarà Roberto Fico. Il presidente della Camera parlerà in serata (domani toccherà a Beppe Grillo e al premier Conte) e a lui spetterà il compito di «rimarcare le differenze» con gli alleati del Carroccio. Sarà un discorso da esponente del M5S più che da vertice istituzionale.

I TIMORI
Tra le cose che non tornano ci sono anche i soldi: sul fronte crowfounding, infatti, sembra che gli attivisti quest'anno siano stati meno generosi del passato: fonti M5S parlano di appena 50mila euro raccolti dal popolo grillino. Mancano anche, e soprattutto, i bonifici degli eletti, una truppa di trecento parlamentari che al momento latita. E c'è chi scherza: «Se la raccolta va male, portiamo il deficit della manovra dal 2,4 al 2,6%».

Ma a destare ancora più preoccupazione è l'affluenza: quest'anno la formula prevede un allestimento ridotto e più compatto.
Il prato del Circo Massimo non è piccolo come quello di Pontida e gli spazi vuoti potrebbero saltare agli occhi. I numeri sono ballerini: nessuno, nemmeno tra i più ottimisti, si permette di pensare di superare le 50mila presenze. Anzi, c'è chi vola molto basso. Ma prima di tutto c'è da superare un altro appuntamento, che di festa non ha nemmeno il nome: il consiglio dei ministri di oggi.

Ultimo aggiornamento: 15:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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