Un «comitato di controllo politico delle nomine» dirigenziali in società partecipate e in municipio, per la designazione di «soggetti manovrabili e in futuro riconoscenti», tramite una «selezione del personale parallela» e la «spregiudicata manipolazione di procedure, in modo tale da ottenerne la nomina», nonostante «l'incompatibilità assoluta con l'incarico bandito». Così i magistrati della procura di Busto Arsizio riassumono la nuova inchiesta, chiamata Piazza Pulita, che coinvolge il centrodestra in Lombardia: arrestati il sindaco di Legnano (Milano) Gianbattista Fratus (Lega), l'assessore Chiara Lazzarini (FI), entrambi ai domiciliari e il vicesindaco Maurizio Cozzi (FI) per accuse che vanno dalla corruzione alla turbata libertà degli incanti e di scelta del contraente.
Legnano, le intercettazioni: «Il prezzo è stato pagato»
Giambattista Fratus, sindaco leghista di Legnano
«Ho fiducia nei miei uomini e nella magistratura.
«Una volta che si individua la persona, si individua e basta, la gara è finita» e, ancora, «bisogna pilotarla questa gara, deve essere una persona di vostra fiducia», dicevano Maurizio Cozzi e Chiara Lazzarini (al momento dei fatti presidente Amga Spa) intercettate dalle Fiamme gialle mentre parlavano con il sindaco Gianbattista Fratus. Undici in totale le persone indagate nell'inchiesta coordinata dal pm di Busto Arsizio Nadia Calcaterra, tra cui anche amministratori delle partecipate Amga Legnano Spa ed Euro.Pa Service srl e dipendenti del Comune di Legnano deputati ai concorsi. Il sindaco Fratus è accusato (ma il reato non rientra nella misura cautelare) anche di corruzione elettorale per aver barattato un posto nel consiglio di amministrazione della municipalizzata legnanese Aemme Linea Ambiente con i voti del candidato sindaco Luciano Guidi, escluso dal ballottaggio delle scorse elezioni amministrative.
Vinta la corsa elettorale, il posto di consigliere nel cda fu dato alla figlia di Guidi, Martina, facendo pressioni su un'altra consigliera che diede le dimissioni. «Il prezzo è stato pagato», è la frase intercettata degli indagati sulla nomina. Su questa vicenda l'assessore Lazzarini, in una telefonata intercettata e contenuta nell'ordinanza firmata dal gip di Busto riportava ciò che avrebbe detto il sindaco Gianbattista Fratus: «prima del ballottaggio a livello regionale io ho fatto un accordo con Paolo Alli, Salvini e quell'altro provinciale loro della Lega, in cui Paolo Alli e Guidi hanno detto che mi avrebbero appoggiato al ballottaggio e che io in cambio gli avrei dato un posto, quindi io devo mantenere questa promessa che ho fatto io, Gianbattista Fratus».