Lega supera M5S nei sondaggi e tra gli alleati c'è il primo strappo

Martedì 19 Giugno 2018 di Alberto Gentili
Lega supera M5S nei sondaggi e tra gli alleati c'è il primo strappo
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Dopo due settimane in apnea, con Matteo Salvini gran mattatore e di fatto premier ombra del governo a guida 5Stelle, Luigi Di Maio batte un colpo.

Il leader grillino, sotto schiaffo per la vicenda dello stadio della Roma, cerca di mettere un freno a Salvini che viaggia sparato in sella alla sua ruspa. Mette a soqquadro il Movimento, innescando dolorosi maldipancia interni. E soprattutto macina consensi: è di ieri il sondaggio della Swg che dà i 5Stelle in calo di ben 2,5% in una sola settimana (dal 31,5% al 29) e la Lega primo partito con il 29,2% (2,2% in più in sette giorni).

L'occasione, a poco meno di una settimana dai ballottaggi in numerosi Comuni che rischiano di trasformarsi in un'ecatombe pentastellata, è il primo scivolone del capo lumbard: l'annuncio di un censimento dei rom, poi parzialmente corretto. A impugnare l'artiglieria (si fa per dire) è lo stesso Di Maio, segno di quanto alta sia la tensione con l'alleato: «Mi fa piacere che Salvini abbia smentito qualsiasi ipotesi di censimento, registrazione o schedatura. Se è una cosa incostituzionale non la si può fare».

Insomma, un vero e proprio altolà, richiamando la Carta tanto cara al presidente Sergio Mattarella. Con un'aggiunta che la dice lunga per il fastidio in casa grillina per la galoppata mediatica di Salvini sul fronte dei migranti: «Gli italiani sono la priorità. Bene occuparsi di immigrazione, ma prima occupiamoci dei tanti italiani che non possono mangiare».

TERRORE GRILLINO
In casa 5Stelle la tensione è massima. «Siamo più che preoccupati», sospira un ministro grillino, «Salvini si sta prendendo tutta la scena e tutti i consensi scandendo uno slogan anti-migranti al giorno. E pensare che questo era un tema nostro: il primo a denunciare il doppio gioco delle navi Ong era stato proprio Di Maio. Ma ora agli occhi dell'opinione pubblica la lotta contro gli sbarchi è esclusivo appannaggio del ministro dell'Interno. Così finisce che la Lega se va bene ci emargina e se va male ci fagocita...».

E' da vedere se lo stop di Di Maio sortirà qualche effetto. Salvini sa benissimo che i 5Stelle non hanno alcuna intenzione di rompere l'alleanza: precipitare verso le urne vorrebbe dire per i grillini andare al massacro. Però, nella sua controffensiva, il capo 5Stelle oltre a rilanciare l'agenda pentastellata (la lotta al precariato e alla povertà con i reddito di cittadinanza: ne ha parlato anche il premier Conte a Berlino), chiama in causa in un'intervista all'Huffington la Lega per i 200 milioni che avrebbe ricevuto tramite una fondazione dal costruttore Parnasi: «Serve trasparenza e questo vale per tutti. Faremo una legge, ma chi vuole essere trasparente non ne ha bisogno per rendere tutto pubblico...».

Un uno-due che rompe la breve (e travagliata) luna di miele tra 5Stelle e la Lega. E che è motivato anche dal fastidio di Di Maio per i continui contatti tra Salvini e Silvio Berlusconi. Il capo grillino non ha certo apprezzato che il leader lumbard sia andato ieri ad Arcore a parlare con il Cavaliere di «politica economica, Def e delle misure su occupazione e lavoro». Temi squisitamente di governo, trattati da Salvini con chi sta all'opposizione su esplicita richiesta di Di Maio.

 

Ultimo aggiornamento: 20 Giugno, 11:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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