Imu via, dal 2014 arriva la tassa di servizio: pagheranno anche gli inquilini

Giovedì 29 Agosto 2013 di Luca Cifoni
Imu via, dal 2014 arriva la tassa di servizio: pagheranno anche gli inquilini
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ROMA - Un’imposta che assorba l’attuale prelievo sulle abitazioni principali e la Tares sui rifiuti e sui servizi indivisibili e permetta al governo di onorare l’impegno per il superamento dell’Imu. La service tax sarà disegnata a ottobre con la legge di stabilità, ma già ieri il presidente del Consiglio ed il ministro dell’Economia Saccomanni hanno dato alcune indicazioni sulle caratteristiche di fondo del tributo, con l’avvertenza che la materia dovrà essere discussa con i Comuni e poi ovviamente in Parlamento.



Sulla Taser, nome provvisorio destinato ad essere sostituito, pesa naturalmente un interrogativo: se si tratti in realtà di un ripristino sotto altra forma della tassazione attuale, dopo la tregua sulla prima casa concessa per quest’anno. Sulla base degli elementi disponibili, la risposta è sicuramente no se si guarda al tipo di regime impositivo, che toccherà non solo i proprietari ma anche gli inquilini; mentre resta da capire se e in che misura il nuovo sistema si tradurrà in una diminuzione del carico fiscale, come promesso dallo stesso premier. Quel che è certo è che buona parte delle coperture fin qui individuate per la cancellazione dell’Imu nel 2013 sono di tipo una tantum, e dunque per intervenire in riduzione sul prossimo anno occorrerà trovarne di ulteriori.



LA FILOSOFIA

Lo schema illustrato ieri in conferenza stampa da Fabrizio Saccomanni prevede che la nuova imposta sia articolata in due diverse componenti. La prima, relativa alla gestione dei rifiuti solidi urbani e denominata per il momento Tari, sarà dovuta da chi occupa a qualsiasi titolo locali o aree suscettibili di produrre rifiuti urbani. In questo caso le aliquote saranno commisurate alla superficie ma anche ad altri fattori individuati dai Comuni: il principio base sarà quello fissato a livello comunitario del «chi inquina paga» e gli introiti dovranno assicurare la copertura integrale del servizio. In altre parole gli importi da pagare dovranno essere il più possibile legati alla quantità di rifiuti prodotti; già nel decreto legge approvato ieri è stata inserita la possibilità di andare in questa direzione fin dal 2013.



I PARAMETRI

La seconda componente, altrettanto provvisoriamente chiamata Tasi, sarà invece a carico di chi occupa fabbricati e riguarderà servizi indivisibili quali l’illuminazione, il verde pubblico e così via. In questo caso il Comune potrà decidere se usare quale base imponibile la rendita catastale (come avviene tuttora con l’Imu) oppure la superficie. Il pagamento sarà dovuto sia dai proprietari che dagli inquilini, secondo la logica per cui i primi beneficiano dei servizi in quanto influiscono sul valore commerciale, mentre gli occupanti si avvantaggiano effettivamente di beni e servizi locali. Questo principio è stato sottolineato anche da Enrico Letta, quando ha detto che l’abitazione principale non produce reddito in quanto tale, per il semplice possesso, e dunque il presupposto della tassazione sarà proprio il fatto di fruire di servizi, come avviene in un condominio.



Nel dossier elaborato nelle settimane scorse dal ministero del’Economia erano comunque stati inseriti correttivi a beneficio delle famiglie meno abbienti e più numerose, con l’obiettivo di sgravare in particolare gli inquilini.



L’imposta avrà nelle intenzioni un carattere federalista, per cui i Comuni avranno margini di intervento e conserveranno in generale la loro capacità fiscale, ossia l’utilizzo delle facoltà di manovra sui propri tributi. Lo Stato si riserva però la possibilità di fissare dei tetti massimi alle aliquote, per evitare un eccessivo aggravio sui contribuenti.
Ultimo aggiornamento: 12 Settembre, 12:06

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